Peterhof, la reggia degli zar si racconta a Torino

Peterhof, la reggia degli zar sul Golfo di Finlandia.

Peterhof, la reggia degli zar sul Golfo di Finlandia.

: ufficio stampa
Nel palazzo sabaudo di Venaria Reale, una mostra rievoca lo splendore della residenza imperiale sulle rive del Golfo di Finlandia, la dinastia dei Romanov e i rapporti con casa Savoia

“Fresca come cupo smeraldo all’ombra di folti giardini, brillante come cristallo, levigata dall’acqua è Peterhof”. I versi di Vjazemskij accolgono i visitatori alla mostra “Le meraviglie degli Zar. I Romanov e il palazzo imperiale di Peterhof”. Inaugurata il 16 luglio nella Reggia di Venaria Reale (Torino), realizzata dal Peterhof State Museum-Reserve di San Pietroburgo e dal Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale, la mostra, che ha già accolto 28mila visitatori, racconta la dimora estiva dei Romanov attraverso proiezioni, dipinti, abiti e oggetti preziosi provenienti dalla reggia pietroburghese.

Centocinquanta fontane, 135 costruzioni idriche, 100 litri di acqua consumati dalle fontane al secondo, 20 metri di altezza il getto più alto. I numeri stupiscono e fanno pensare a una copia di Versailles; ma un video, mentre le immagini dei giochi d’acqua incantano, spiega che Peterhof è una reggia autenticamente russa. E racconta del sogno di Pietro il Grande.

Peterhof, la reggia degli zar sul Golfo di Finlandia, considerata una delle Sette meraviglie della Russia\nufficio stampa<p>Peterhof, la reggia degli zar sul Golfo di Finlandia, considerata una delle Sette meraviglie della Russia</p>\n
Peterhof, la reggia degli zar sul Golfo di Finlandia, considerata una delle Sette meraviglie della Russia\nufficio stampa<p>Peterhof, la reggia degli zar sul Golfo di Finlandia, considerata una delle Sette meraviglie della Russia</p>\n
Peterhof, la reggia degli zar sul Golfo di Finlandia, considerata una delle Sette meraviglie della Russia\nufficio stampa<p>Peterhof, la reggia degli zar sul Golfo di Finlandia, considerata una delle Sette meraviglie della Russia</p>\n
Peterhof, la reggia degli zar sul Golfo di Finlandia, considerata una delle Sette meraviglie della Russia\nufficio stampa<p>Peterhof, la reggia degli zar sul Golfo di Finlandia, considerata una delle Sette meraviglie della Russia</p>\n
Peterhof, la reggia degli zar sul Golfo di Finlandia, considerata una delle Sette meraviglie della Russia\nufficio stampa<p>Peterhof, la reggia degli zar sul Golfo di Finlandia, considerata una delle Sette meraviglie della Russia</p>\n
 
1/5
 

Ecco lo zar in un arazzo, mentre salva l’equipaggio di una nave sul lago Ladoga. Fu lui ad aprire la Russia agli stili di vita occidentali, incoraggiò i russi a viaggiare e a studiare le lingue straniere, chiamò le maestranze europee in Russia, dove lavorarono per tutto il Settecento.

E fu lui a sognare Peterhof. I lavori iniziano nel 1714 e nel 1723 la reggia viene inaugurata. Dopo di lui gli altri Romanov contribuiscono a renderla una delle sette meraviglie della Russia, con nuovi giardini, fontane e palazzi. Alle pareti zar e zarine: nei ritratti ospitati a Venaria ci sono Nicola I in uniforme e Caterina seduta sul trono. Fino all’ultimo zar, Nicola II, che abbandona la reggia allo scoppio della Prima guerra mondiale. La rivoluzione d’ottobre e il secondo conflitto mondiale, con il passaggio di nazisti e sovietici, segnano il declino di Peterhof. Solo dopo il 1945 inizia il grande lavoro di ricostruzione, che riporta le scenografie acquatiche a quello che avevano realizzato al tempo dei Romanov maestri fontanieri, architetti e scultori, tra cui gli italiani Carlo e Francesco Rastrelli.

Il sottofondo dei valzer viennesi immerge nell’atmosfera di corte. “Tutte le feste erano immense, grandiose oltre ogni dire”: così le descriveva Vittorio Emanuele III in visita in Russia. Gli ospiti arrivavano in barca lungo il canale che collega il palazzo al mare e una scalinata li portava nel salone da ballo. L’eleganza era in stile europeo: Pietro I aveva voluto sostituire il vecchio stile. Davanti ai visitatori ricami dorati, velluti e pizzi degli abiti delle zarine, che ci si immagina di vedere danzare. Mentre i semplici ritratti femminili di Pietro Antonio Rotari, pittore di corte, ricordano la naturalezza della bellezza russa. Lusso ed eleganza non mancavano nemmeno a tavola. Sembra di assistere a un banchetto ammirando i pezzi decorati in oro su fondo rosso mattone del servizio Guriev, prodotto in 4.500 pezzi dalla prima fabbrica di porcellana russa.

Fanciulla con una rosa tra i capelli. 1756-1762\nufficio stampa<p>Fanciulla con una rosa tra i capelli. 1756-1762</p>\n
Pietro Antonio Rotari. Fanciulla con cappello. 1756-1762\nufficio stampa<p>Pietro Antonio Rotari. Fanciulla con cappello. 1756-1762</p>\n
Pietro Antonio Rotari. Fanciulla con piuma tra i capelli. 1756-1762\nufficio stampa<p>Pietro Antonio Rotari. Fanciulla con piuma tra i capelli. 1756-1762</p>\n
M.E. Perchin. Orologio da tavolo. 1886-1900. Russia, San Pietroburgo, Carl Faberg&eacute;\nufficio stampa<p>M.E. Perchin. Orologio da tavolo. 1886-1900. Russia, San Pietroburgo, Carl Faberg&eacute;</p>\n
Il trono della sala di Caterina del Gran Palazzo del Cremlino di Mosca. 1848\nufficio stampa<p>Il trono della sala di Caterina del Gran Palazzo del Cremlino di Mosca. 1848</p>\n
Vaso in porcellana con coperchio. Dinastia Qing, Regno di Shunzhi, Cina. 1644-1662\nufficio stampa<p>Vaso in porcellana con coperchio. Dinastia Qing, Regno di Shunzhi, Cina. 1644-1662</p>\n
 
1/6
 

Lasciato lo sfarzo delle feste, ecco la vita quotidiana a corte. Lorgnette d’oro, preziosi set liturgici ortodossi, tabacchiere di brillanti, vasi, parascintille per camini ricamati. In Europa i Romanov acquistavano oggetti preziosi e molti li facevano realizzare dagli artigiani russi su disegno europeo con lapislazzuli, diaspro e la preziosa malachite verde degli Urali.

Una reggia nella reggia dunque: entrambe patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, il legame tra Peterhof e Venaria testimonia dei contatti tra Savoia e Romanov. A metà Settecento anche Torino diventa una tappa dei nobili russi in Europa. Il primo Romanov ad arrivarci fu Paolo I nel 1782. Nell’Ottocento poi le mete sabaude si estendono fino a Genova e Nizza.

I Savoia iniziano a viaggiare verso la Russia più tardi, con Umberto I nel 1870. Vittorio Emanuele III torna per l’ultima volta per l’incoronazione di Nicola II, che nel 1909 sarà a Racconigi. È l’ultimo incontro ufficiale. Nel 1917 la storia avrebbe chiuso i tre secoli della dinastia Romanov. Ma non delle meraviglie che ci ha lasciato.

Per maggiori informazioni:

Mostra aperta fino al 29 gennaio 2017

Sala delle Arti

Reggia di Venaria, Torino

www.lavenaria.it

+390114992333

Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie