Un momento delle premiazioni (Foto: ufficio stampa)
Si è conclusa la XV edizione del Concorso internazionale Tchaikovsky. Fra i premiati, pianisti, violinisti, violoncellisti e cantanti provenienti da Russia, Taiwan, Francia, Stati Uniti, Germania, Spagna e altri paesi.
In quasi tutte le categorie, le diverse fasi del concorso sono culminate in uno spettacolare duello musicale di svariate ore, composto, in sostanza, da una serie di concerti solisti ad opera di giovani musicisti. In tre settimane, sulla scena di Mosca e San Pietroburgo si sono esibite le personalità più interessanti: romantici, virtuosi, pensatori e persino “geni”.
Come da tradizione, di particolare intensità sono state le esibizioni dei pianisti nella Sala Grande del conservatorio, se pur iniziate con un certo sconforto da parte degli appassionati tutti: la giuria ha eliminato tutti i favoriti dei precedenti concorsi, vale a dire il candidato Aleksandr Lubjancev, che quest'anno non ha superato la selezione dal vivo e, al termine della prima fase, il concorrente Andrej Korobejnikov, la cui interpretazione della sonata N 32 di Beethoven è divenuta l'evento musicale più brillante, raccogliendo un numero record di visualizzazioni online. Nel frattempo, il livello di competizione fra i pianisti non è calato in nessuna delle fasi, anche se è dispiaciuto molto perdere fra una tappa e l'altra musicisti di talento come Jurij Favorin o Dmitrij Shishkin. Benché, in questo caso, la qualità delle “vittime” sia a vera dimostrazione del grado della gara.
La stessa cosa è avvenuta con le altre categorie: violino e violoncello. La spiegazione di ciò non risiede solo nell'introduzione della prova dal vivo di qualificazione, che ha letteralmente innalzato a un livello superiore l'intera prima fase del concorso, ma anche nell'obiettivo di individuare una generazione nuova di promettenti musicisti. In aggiunta, come del resto messo ben in evidenza dai profili dei partecipanti, emerge forte il legame alla scuola d'esecuzione russa tradizionale. E anche se la manifestazione ha cessato di essere la parata dei laureati del conservatorio di Mosca, tanti dei partecipanti sono stati proprio allievi dei pedagoghi russi: fra di loro, tutti i finalisti di pianoforte e persino George Lee (Stati Uniti), che è stato preparato da Maksim Mogilevskij, o ancora Lukas Debargue, allievo di Rena Shereshevskaja.
La finale si è rivelata essere una grande prova per tutti. Per via della colossale tensione le classifiche dei pianisti in particolare si sgretolavano di fronte agli occhi. Ma i giorni della finale sono risultati essere, come da copione, fenomenali: sostanzialmente si è trattato dei duelli fra i concorrenti, e in particolare fra il lirico Sergej Red'kin e il fenomenale virtuoso George Lee; fra Lukas Debargue, che ha scosso il pubblico con la profondità e la bellezza del pensiero musicale, contro lo stile distinto, raffinato di Lukas Geniushas; l'affascinante giovinezza e i chiari tratti di Daniil Karitonov contro il “mago” del pianoforte Daniil Masleev.
Con ciò si è scoperto che il leader indiscusso, capace di riassumere le capacità di tutti, non c'era. Il colpo di scena al XV concorso Tchaikovksky comunque si è verificato: l'esperienza vissuta della musica, che ha saputo regalare al pubblico il pianista Lukas Debargue, è entrata nel ciclo delle leggende del concorso.
Ed è proprio a lui che l'associazione dei critici musicali di Mosca ha assegnato il premio (concerto di dicembre 2015 alla Casa della musica di Mosca), come musicista “i cui interventi al concorso sono divenuti evidenti fenomeni artistici e il cui talento unico, la libertà creativa e la bellezza dei tratti musicali hanno prodotto impressioni indimenticabili sul pubblico e sulla critica”. E proprio per il fatto che c'erano musicisti cui potevano essere indirizzate simili parole e per le tante altre nuove e sorprendenti scoperte, il concorso è davvero riuscito.
Alla gara era rivolta l'attenzione di tutto il mondo: le trasmissioni sono state seguite più di 10 milioni di persone in 179 paesi del mondo. Nella statistica figurano 10.352 città di tutti i continenti. Si tratta di un record assoluto per i concorsi musicali. Ora ai vincitori attende un nuovo destino artistico: della loro carriera si occuperà il concorso stesso. “Noi faremo il possibile affinché nei prossimi 3-4 anni i giovani musicanti abbiano l'opportunità di esibirsi nelle migliori sale da concerto per tutta la Russia e anche in Europa, Asia, USA. Questo abbiamo promesso e di questo ci faremo carico”, ha affermato il capo del concorso Valerij Gergiev.
I vincitori del concorso
Pianoforte: 1° posto, Dmitrij Masleev (Russia); 2° posto, Lukas Genjushas (Russia/Lituania) e George Lee (USA); 3° posto, Daniil Kharitonov (Russia) e Sergej Redkin (Russia); 4° posto: Lukas Debargue (Francia).
Violino: 1° posto, non assegnato; 2° posto, Yu-Chen Dzen (Taiwan); 3° posto, Gajk Kazarjan (Russia), Aleksandra Konunova (Moldavia) e Pavel Miljukov (Russia); 4° posto, Pom Sori Kim (Corea del Sud) e Klara-Jumi Kan (Germania).
Violoncello: 1° posto, Andrej Jonut Jonica (Romania); 2° posto, Aleksandr Ramm (Russia); 3° posto, Aleksandr Buzlov (Russia); 4° posto, Pablo Ferrandez (Spagna); 5° posto, Son Min Kan (Corea del Sud); 6° posto, Jonathan Rouzman (Paesi Bassi).
Canto, donne: 1° posto, Julija Matochkina (Russia); 2° posto, Svetlana Moskalenko (Russia); 3° posto, Mane Galojan (Armenia); 4° posto, Antonina Vesenina (Russia).
Canto, uomini: 1° posto, Ariunbaatar Ganbaatar (Mongolia); 2° posto, Chuan Yue Wang (Cina); 3° posto, Han Syin Yu (Corea del Sud); 4° posto, Dmitrij Grigor'ev (Russia)
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