Il maestro Valery Gergiev (Foto: EPA)
Il celebre concorso musicale internazionale dedicato a Tchaikovsky, giunto quest’anno alla XV edizione, è stato inaugurato il 15 giugno 2015 nella Sala Grande del Conservatorio di Mosca. Il maestro Valery Gergiev, co-presidente del Comitato Organizzatore del concorso, svela cosa aspettarsi da questo appuntamento.
Per la prima volta nella storia, quest’anno il concorso non si è aperto con i partecipanti che hanno superato i primi turni delle selezioni, bensì con le audizioni preliminari. Da cosa è stata dettata questa scelta?
Abbiamo deciso di iniziare con le audizioni perché solo le esibizioni dal vivo danno un'impressione completa del musicista. In base ai risultati della selezione nella categoria "Pianoforte" è già chiaro che il livello della competizione sarà molto alto. Per quanto riguarda la giuria, abbiamo stabilito questa regola: il voto viene espresso con il sistema "Sì-No". I candidati che ottengono almeno due voti favorevoli su quattro passano al primo turno. Per quanto riguarda i pianisti, i partecipanti sono stati ritenuti talmente validi al punto che, invece di 30, sono passati nel primo turno 36 concorrenti.
Quando la musica risveglia il sacro |
L’edizione precedente è terminata con la tournée dei vincitori. In quel caso, lo scopo del concorso era ben chiaro: trovare artisti per dei concerti. Quali sono stati i risultati?
Quasi tutti i finalisti della passata edizione del concorso si sono esibiti con me, non solo a San Pietroburgo, Mosca e in Russia, ma anche all'estero. Stiamo pensando di fare lo stesso anche dopo questa edizione. Naturalmente, il primo classificato avrà più opportunità rispetto agli altri, ma questo non significa che anche gli altri non riscuotano interesse.
Come è stato esibirsi insieme al vincitore del primo premio, Daniil Trifonov, nelle migliori sale da concerto del mondo?
Trifonov si può dire abbia ottenuto tutto ciò che il vincitore del concorso può aspettarsi. Ma la cosa fondamentale è che questo non si è distinto solo in quanto vincitore del primo premio, ma anche per il fatto di aver immediatamente catturato l’interesse da parte del pubblico di diversi paesi. Le sue prime esibizioni hanno subito provocato una reazione vivace tra il pubblico, ed è subito emersa la voglia di continuare a lavorare con lui, non solo da parte mia, ma anche dell’orchestra. Trifonov si è esibito infatti anche con le orchestre filarmoniche del Mariinsky, di Londra e di Vienna. Si tratta di una storia mondiale, che, grazie a Dio, si è svolta in maniera eccezionale.
La scuola russa di pianoforte è rappresentata da due terzi dei partecipanti. Dato il contesto politico attuale nel mondo e in Russia, la situazione del concorso di quest’anno, rispetto al 2011, si può ritenere cambiata?
Il concorso è aperto a tutti. La sua reputazione nel mondo, spero, non solo è rimasta ad alti livelli, ma ritengo sia cresciuta in questi quattro anni, dato che i vincitori dell'ultimo concorso hanno partecipato con successo a molti concerti e Festival di tutto il mondo. E per quanto riguarda i paesi di provenienza degli artisti, al primo turno sono arrivati rappresentanti di Europa, Asia e delle Americhe.
Il concorso è stato presieduto da un nuovo direttore, il tedesco Peter Grote. La sua presenza è stata determinante per l'organizzazione del concorso o è stata funzionale al miglioramento dell'immagine del concorso agli occhi della comunità musicale internazionale?
La reputazione del concorso dipende da ciascuno di noi. Peter Grote è il direttore artistico della XV edizione e il suo lavoro è strettamente legato al lavoro del Comitato Organizzatore nel suo complesso. Abbiamo una grande squadra di professionisti che si occupa anche del trasporto, della conformità dei programmi, delle relazioni con i membri della giuria, delle orchestre, dei gruppi e delle location. Si tratta di un grande lavoro che viene fatto da noi tutti insieme.
Con l’ultimo concorso abbiamo assistito a un enorme salto di qualità dal punto di vista tecnologico grazie all’alta definizione dello streaming on line, che ha fatto sì che l’evento godesse di una grande risonanza a livello mondiale. Quest’anno la diretta streaming sarà trasmessa dal canale francese "Medici". Come mai questa scelta?
L’esperienza passata è stata notevole da molti punti di vista. Tuttavia il canale "Medici” è gestito da professionisti che in passato hanno lavorato molto in Europa e adesso anche in America. Sei mesi fa hanno ripreso i concerti dell’Orchestra del Mariinsky nella Carnegie Hall. Lavoriamo con loro anche a Verbier e Annecy. Hanno molta esperienza e anche noi ne abbiamo tanta. Al Teatro Mariinsky hanno un proprio sistema di trasmissione on-line. I nostri esperti già da tempo collaborano con “Medici” e adesso anche con il comitato organizzativo del concorso Tchaykovsky.
Cosa vi aspettate dal prossimo concorso: nuove rivelazioni artistiche?
Mi auguro vivamente di avere l’opportunità, attraverso il concorso, di conoscere, sia dal punto di vista personale che artistico, tantissimi giovani talenti. Spero di scoprire talenti non solo passeggeri, ma che rimangano sulle scene anche in futuro. Per me personalmente questo è particolarmente emozionante, perché una volta, nel 1988, io stesso ero un giovane direttore d'orchestra quando presentai al pubblico di Londra i giovanissimi Zhenya Kissin e Vadim Repin. Da allora sono passati quasi 30 anni e la sensazione di quel miracolo la percepisco ancora oggi. Per questo ritengo sia necessario, interessante e divertente scoprire nuovi giovani talenti.
Dal 15 giugno al 3 luglio 2015 il concorso potrà essere seguito in streaming sul sito tch15.medici.tv.
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