Spettacolo di fine corso 2014 degli allievi dell'Accademia Vaganova (Foto: Natasha Razina)
A Danza in Fiera, la più importante kermesse italiana di settore (alla Fortezza da Basso di Firenze, da giovedì 26 febbraio a domenica 1° marzo) c’è grande attesa per la partecipazione di Nikolaj Tsiskaridze, rettore dell’Accademia Vaganova di San Pietroburgo, che terrà stages e incontrerà il pubblico. Sopite le polemiche per la sua nomina (allora era al centro dei sospetti morali per l’attentato al direttore del Balletto Bolshoj Sergej Filin e si trovava inadatta la sua formazione moscovita per dirigere l’Accademia pietroburghese) l’ex Primo ballerino del Bolshoj difende con forza le linee del suo prestigioso incarico.
Tsiskaridze, quali i suoi intenti da rettore?
Voglio restaurare il livello della formazione e della disciplina. Ho riflettuto molto se accettare questo incarico, perché sapevo che cambiare il metodo di insegnamento non sarebbe stato facile. Ho esposto i problemi al Ministero della Cultura e ho ottenuto il benestare per cambiare quanto necessario. Così ho accettato perché l’Accademia Vaganova è l’alma mater del balletto russo.
Come vengono selezionati gli allievi?
Tre le fasi della selezione: fisica, attitudinale, medica, secondo un metodo che esiste da oltre 200 anni. Il livello della formazione è elevatissimo, perché ci sono tre scuole in una: generale, di balletto e musicale. Inoltre la frequentazione è gratuita.
Anche per gli allievi non provenienti dalla Federazione Russa?
Formiamo gratuitamente gli allievi di paesi con accordi speciali: la Bielorussia, il Kazakistan e il Kirghizistan. Capita che i genitori cambino cittadinanza per ottenere la gratuità per i figli, georgiani come me per esempio. Gli altri devono pagare, sono stranieri. È un peccato? No, è così, non dipende da me.
Nikolaj Tsiskaridze, rettore dell’Accademia Vaganova di San Pietroburgo, durante uno spettacolo (Foto: ufficio stampa)
Abbiamo molti stranieri: circa 150. Accettiamo inoltre allievi già diplomati all’estero per corsi di specializzazione: anche italiani e ce ne aspettiamo altri, benché, visto lo stato delle vostre compagnie di balletto, non so cosa faranno dopo…
Tra gli ultimi diplomati ci sono talenti?
Fare pronostici non è bene, sono tutti dotati per me, ma come sarà la loro carriera non si può dire, è una lotteria. Purtroppo la mancata realizzazione di ballerini di talento è causata anche dal basso livello di tanti direttori, che passano da un teatro all’altro e badano solo alla propria carriera. Se non ci sono più i grandi insegnanti, sono rare anche le grandi personalità alla direzione delle compagnie: per questo il balletto è oggi in uno stato deplorevole.
Sta ripensando anche il repertorio di spettacoli dell’Accademia?
Scelgo il repertorio in base alle attitudini degli allievi, per mostrarne i lati migliori. Un principio che purtroppo ormai si viola.
E Lei si vedrebbe alla testa di una compagnia di balletto?
No, è abbastanza dirigere una scuola. Sono contento della mia posizione perché voglio riuscire ad elevare il livello della formazione all’Accademia Vaganova. Già dopo un anno anno ho visto la differenza con gli spettacoli di diploma precedenti.
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