Claudio Coviello (Foto: Brescia e Amisano / Teatro alla Scala)
Sin dalla sua fondazione, nel 1991 a Mosca, il Premio Benois de la Danse è tra i più prestigiosi riconoscimenti di balletto, onorato del patrocinio UNESCO. Intitolato ad Aleksandr Benois, artista dei Ballets Russes, anche quest’anno l’appuntamento è al Teatro Bolshoj di Mosca, martedì 27 maggio per lo spettacolo che vede esibirsi i nominati in lizza per il premio e mercoledì 28 per un Gala con i premiati delle edizioni precedenti - entrambi aperti al pubblico.
Un’attesa speciale per la danza italiana accompagna l’edizione 2014: tra i membri della giuria siede la leggendaria étoile Carla Fracci e nella categoria “danzatori” appare il giovane Primo ballerino del Teatro alla Scala di Milano Claudio Coviello.
Alla vigilia della sua partenza per Mosca abbiamo parlato con Carla Fracci, che al balletto russo e alle sue grandi personalità è legata da una gloriosa storia. “È un grande onore essere invitata nella giuria del premio, tanto più perché intitolato a Aleksandr Benois, che con mio marito Beppe Menegatti ebbi l’occasione di conoscere alla Scala: io, ai miei esordi di ballerina; lui, da giovane regista assistente di Luchino Visconti. Ricordiamo anche il figlio Nicolas, pure scenografo, storico direttore degli allestimenti scaligeri. Girammo un film sulle ballerine del passato e fummo poi amici dell’attore Peter Ustinov, figlio di Nadine, sorella di Aleksandr Benois (il figlio Igor, scultore francese, ha disegnato la statuetta del premio, ndr)”.
Carla Fracci (Foto: Fiorenzo Niccoli) |
La rentrée a Mosca della nostra artista è sempre occasione di incontri: “L’ultima volta, invitata dal Governo russo, fu per l’inaugurazione del Teatro Bolshoj: con emozione ricordo il presidente Gorbaciov che mi venne incontro per salutarmi e l’applauso che a mia volta, seguita da tutta la sala, indirizzai a Maija Plisetskaja, superba ballerina e mia grande amica. Con Jurij Grigorovich, presidente del Premio, che per primo mi invitò al Bolshoj a danzare La Sylphide, questa volta ritroverò con piacere la famiglia di ballerini Liepa, il mio partner Vladimir Vassilev e artisti della nuova generazione come l’étoile Svetlana Zakharova, che da direttrice dell’Opera di Roma fui la prima a chiamare in Italia”.
Intanto Carla Fracci, che ha segnalato Claudio Coviello, spera nella sua vittoria: “Un danzatore di altissima qualità, che ricordo allievo della Scuola dell’Opera di Roma e ho ritrovato straordinario interprete di Quasimodo in Notre Dame de Paris di Roland Petit, balletto che gli è valsa la nomina.”
Anche Claudio Coviello, il ventiduenne talento scaligero affermatosi anche grazie alla lungimiranza del direttore del Ballo, il russo Makhar Vaziev, è partito per Mosca con grande gioia. E la responsabilità di un premio che, assegnato in passato alle ballerine Alessandra Ferri e Silvia Azzoni e al coreografo Davide Bombana, non è mai andato a un ballerino italiano. “Ho accolto la notizia con stupore ed emozione: non mi sembrava vero essere stato nominato per un premio tanto importante, insieme a così grandi ballerini. Sarà indimenticabile incontrare le personalità che hanno segnato la storia del balletto, come Jurij Grigorovich e Carla Fracci, che per me è sempre stata un punto di riferimento: rivederla a Mosca mi farà sentire un po’ a casa”.
Claudio Coviello nello spettacolo Notre Dame de Paris (Foto: Rudy Amisano / Teatro alla Scala)
Della piccola delegazione italiana a Mosca fa parte anche Daniele Cipriani, direttore artistico del Premio Positano, in cerca di una nuova collaborazione con il Premio Benois de la Danse. I sentieri dei due premi, tra i più prestigiosi e longevi della scena internazionale, tracciano già corrispondenze tra l’Italia e la Russia. Il Premio Positano è intitolato a Leonide Massine, artista dei Ballets Russes che visse a Li Galli, ed è segnato dalla figura di un altro grande russo, Rudolf Nureyev, pure abitante dell’isola, mentre la scorsa edizione il riconoscimento italiano alla carriera è andato proprio a Jurij Grigorovich, anima del Benois de la danse.
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