Il cinema russo sul red carpet di Cannes

La presentazione delle produzioni russe al festival del cinema di Cannes (Foto: Getty Images / Fotobank)

La presentazione delle produzioni russe al festival del cinema di Cannes (Foto: Getty Images / Fotobank)

Tanti i lavori dell’Est al festival. Dieci i progetti destinati alla co-produzione, due in più rispetto all'anno scorso

Alla 67esima edizione del festival internazionale del cinema di Cannes, il padiglione russo ha presentato agli investitori progetti di produttori nazionali disponibili per co-produzioni; lanciando per i potenziali distributori il programma tradizionale annuale “Focus sul cinema russo”.

I progetti destinati alla co-produzione quest’anno sono dieci, due in più rispetto all’anno precedente. Fra questi troviamo “I testimoni", regista e produttore Konstantin Pham. Si tratta di una trilogia di cortometraggi dedicati alla memoria delle vittime dell'Olocausto. Una delle storie, dal titolo “Scarpe”, alla cui realizzazione hanno partecipato cinque paesi, è già stata ultimata. Resta ora da trovare altri cinque milioni di dollari per le altre due serie, e per l’immagine conclusiva del film, relativa al concerto davanti al muro del pianto a Gerusalemme.

Spera soprattutto nel supporto indiano la produttrice del film “Svetlana", Anastasia Perova, un film basato sulla storia d’amore vera tra la figlia di Stalin, Svetlana Allilueva e il malato terminale indiano Bradžeša Singh.

Nel padiglione russo vengono presentati anche altri progetti biografici: "Olga che fugge”, un film sull’attrice Olga Cechova (parente dello scrittore Anton Cechov e star del cinema del terzo Reich) e “20 vite" sulle vicende del sommergibilista Shavarshe Karapetyan che nel 1976 salvò 20 passeggeri del bus che affondò nel lago di Yerevan.

Nella parte art house del padiglione troviamo il progetto "Sassolini dell’alba”, dedicato a una ragazza originaria della penisola dei Ciukci: la storia di questa ragazza racchiude la storia dell’intero paese. Un video piuttosto insolito, poi, è stato presentato nel padiglione russo da Dmitry Mamulia nel cui thriller "Cane. Passione. Morte” vengono raccontate quattro storie di follia.

Nella presentazione “Focus sul nuovo cinema russo - 2014” Sergey Dvortsevoy ha raccontato il nuovo progetto "Il mio piccolino". Si tratta della storia di una ragazza che ha abbandonato il suo neonato in ospedale, decidendo infine di riprenderlo. Interessante anche il film di Tatyana Malovaya “Rudolph Nureev. Il demone ribelle”, la cui prima parte è documentale ed è già stata presentata con successo in Russia, mentre la seconda è ludica ed è dedicata alla vita di Rudolf Nureyev a 23 anni e all'indagine sui luoghi dai quali provengono tali geni e sulle persone dalle quali vengono educati.  

Uno spettacolo stravagante attende gli spettatori del nuovo film di Andrey Proshkin "Orleans" con la scenografia di Yuri Arabov. Si tratta di una parabola filosofica all’interno di una commedia nera grottesca che, secondo il produttore Igor Mishin, non ha analoghi nel cinema russo ed è paragonabile a "Fargo" dei fratelli Coen o a "Blue Velvet" di David Lynch.

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