Un Oscar per le Pussy Riot?

Un film documentario racconta la storia delle Pussy Riot, dal blitz nella cattedrale di Cristo Salvatore al carcere (Foto: Itar Tass)

Un film documentario racconta la storia delle Pussy Riot, dal blitz nella cattedrale di Cristo Salvatore al carcere (Foto: Itar Tass)

La protesta e il carcere. La vicenda del gruppo punk russo che ha manifestato nella Cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca diventa un film documentario ed entra nella short list per l'Academy Awar

La vicenda delle Pussy Riot diventa un film. E corre per l'Oscar. Il docufilm britannico "Pussy Riot: una preghiera punk", è entrato infatti nella short list degli Oscar per la sezione documentari. L'elenco dei candidati è stato pubblicato sul sito Web della American Academy il 3 dicembre 2013.

Fra 147 documentari, ne sono stati selezionati 15. Insieme alla pellicola che racconta la storia del gruppo punk russo, sono stati selezionati anche il danese "The act of killing", l'americano "Blackfish", " The square" (una produzione statunitense ed egiziana), e il lavoro canadese "Stories we tell".

I russi e le Pussy Riot

Nella lista dei favoriti si inserisce anche la pellicola "Which way is the front line from here? The life and time of Tim Hetherington", dedicato all'inviato di guerra britannico Tim Hetherington, morto nel 2011 in Libia.

La 86ma cerimonia di consegna degli Oscar si terrà il 2 marzo 2014. La prima del docufilm "Pussy Riot: una preghiera punk" di Maksim Pozdorovki e Mike Lerner era stata presentata il 18 gennaio scorso durante il festival americano di cinema indipendente "Sundance", doveva ha poi vinto il premio speciale della giuria nella categoria "Cinema documentario mondiale".

Gli autori del film, a proposito del processo alle ragazze della band, lo hanno definito un "classico dramma giudiziario": nel film vengono infatti utilizzate immagini riprese durante le udienze, interviste e altro materiale documentario.

I produttori della pellicola inizialmente hanno cercato di concordare le riprese del film attraverso una società appartenente alla moglie dell'avvocato Mark Feygin. Davanti alla richiesta di registrare il marchio Pussy Riot, le componenti della band hanno però negato il proprio consenso, rifiutando successivamente i servizi degli avvocati, con i quali inizialmente si erano aperte le trattative per la registrazione dei diritti d'autore.  

La notizia delle riprese del film è arrivata a novembre 2012, dopo la condanna per la preghiera punk realizzata nella Cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca.

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