Nabokov, il male assoluto prima di Lolita

Il suo primo romanzo "americano", in piena seconda guerra mondiale. Con "Un mondo sinistro", Adelphi continua la pubblicazione delle opere dello scrittore russo. Un viaggio negli orrori del totalitarismo
La copertina del libro

Il male assoluto del totalitarismo. L'orrore della Seconda Guerra Mondiale. Metabolizzati in diretta, e riversati in una scrittura allo stesso tempo densa di dolore e affilata come una lama, critica, chirurgica. Dopo Guarda gli arlecchini, la casa editrice Adelphi continua la pubblicazione delle opere di Vladimir Nabokov con "Un mondo sinistro" (pag.259, € 18). Ideato nel 1941 e portato a termine tra il 1945 e il 1946, questo è il primo romanzo scritto in America. Di sicuro il più politico dell'autore di Lolita.

Come spiegato dallo stesso Nabokov nell'introduzione, il libro fu scritto in America "in un periodo particolarmente sereno e vigoroso della mia vita" e pubblicato nel 1947 dalla casa editrice Holt senza riscuotere però, almeno apparentemente, alcun successo: "nonostante fossi immerso in altre fatiche" spiega l'autore "riuscii comunque a percepire il tonfo sordo che produsse. Gli elogi risuonarono solamente in due settimanali: 'Time' e The New Yorker'.”

Nabokov ci tiene sostanzialmente a non spiegare, a non dare una definizione e un'interpretazione della sua ultima creatura e sottolinea di non essere mai stato interessato alla letteratura sociale. Rifiutando i facili paragoni con le opere di Kafka e Orwell, Nabokov racconta anche che “l'influenza della mia epoca sul presente libro è trascurabile, o perlomeno di questo libro, su detta epoca.” E' però ovvio che siano riconoscibili alcuni riflessi “causati direttamente dai regimi idioti e spregevoli che tutti conoscono e che mi hanno sfiorato nel corso della vita: mondi di tirannide e tortura, di fascisti e bolscevichi, di pensatori gretti e di babbuini in stivaloni militari”. E di tipi come questi, il romanzo è pieno.

La vicenda narrata si svolge in un non ben identificato paese dell'Europa orientale e ha come protagonista il professore Adam Krug colto nel momento più tragico della sua esistenza: la perdita prematura della cara e amatissima moglie Olga. Il dolore per la morte della consorte si accompagna alla necessità di tener nascosta la notizia al loro piccolo figlio David di otto anni e di fargli da guida. Krug vive sotto lo stato totalitario del Partito dell'Uomo Comune, instaurato dal meschino dittatore Paduk, suo ex compagno di scuola all'epoca soprannominato "il Rospo", ed è una celebrità internazionale. Data la sua notorietà e la sua influenza, per consolidare il suo regime, Paduk vorrebbe coinvolgere Krug che però, sin dai tempi della scuola, ha sempre manifestato la sua totale indipendenza politica e il suo ideale della libertà di coscienza.

Ma Paduk fa di tutto per fargli cambiare idea e 'arruolarlo' nelle sue fila. Sotto il Partito dell'Uomo Comune vige la dottrina dell'ekwillismo, concepita dal folle Fradik Skotoma secondo il quale “ad ogni determinato livello di mondo-tempo vi era una certa quantità calcolabile di coscienza umana fra l'intera popolazione del globo. La distribuzione era disuguale. (…) Gli esseri umani, diceva, erano altrettanti recipienti che contenevano porzioni disuguali di quella coscienza essenzialmente uniforme. Tuttavia era possibilissimo regolare la capacità dei recipienti umani.” Posto questo concetto, chi non si pone al passo deve andarsene, o essere eliminato, per evitare di 'contagiare' gli altri.

Krug ha un'idea completamente diversa del concetto di coscienza che per lui è “l'unica cosa reale al mondo e il mistero più grande”, è sinonimo di curiosità illimitata, di sentimenti illimitati all'interno di un'esistenza per sua natura finita. Paduk cerca in ogni modo di corrompere il professor Krug che però non cede al ricatto neanche quando viene toccato negli affetti più cari.

Un mondo sinistro è un'opera infarcita di brani dei discorsi di Lenin, di citazioni della Costituzione sovietica e di spunti di pseudo efficienza nazista, ma anche di sentimenti, di flussi di coscienza e di giochi stilistici. Le pagine dedicate alla perdita di Olga e quelle che descrivono i rapporti tra Krug e il piccolo David, oltre ad essere tra le più belle, sono anche di uno di temi principali in quanto indicano il profondo divario tra le brutalità del regime e l'infinita tenerezza del cuore di Krug.  

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