Natalia Osipova sul palco nello spettacolo "Don Chisciotte" (Foto: Marco Brescia / Teatro alla Scala)
Nessun dubbio che Natalja Osipova e Ivan Vasilev formino la coppia attualmente più contesa del balletto internazionale. Ventisei anni lei, 23 lui, partners anche nella vita, i due fuoriclasse russi si dividono oggi tra la Russia, dove sono le nuove stelle del Teatro Mikhailovskij di San Pietroburgo, e gli Stati Uniti, dove l’American Ballet Theatre li ha ingaggiati tra i suoi Principal Dancers. Tra le tante apparizioni, dall’Europa all’Oriente, questa stagione è il Teatro alla Scala ad esserseli assicurati come étoiles ospiti.
Li incontriamo in una pausa delle prove del balletto di Roland Petit Notre Dame de Paris, che i due si apprestano ad interpretare, benché in recite diverse: lei il 10, 14, 16 febbraio 2013, accanto a Roberto Bolle, lui il 1° e il 5 marzo 2012, insieme alla Prima ballerina Petra Conti.
“Per me non è la prima volta alla Scala - sottolinea Natalja, grandi occhi espressivi incorniciati dai capelli neri tagliati alla garçonne. - Ho ricordi entusiasmanti del mio debutto due stagioni fa in Don Chisciotte. Mentre ripenso con tenerezza alla mia prima volta a Milano, appena sedicenne: fu per un Gala, quando ancora ero allieva dell’Accademia del Bolshoj. Combinazione danzai la variazione di Esmeralda: lo stesso personaggio che interpreto ora alla Scala, anche se, nella versione di Petit, la sua intensità drammatica è assai maggiore”.
Nel debutto italiano da allieva non sfuggì la tecnica brillantissima della virtuosa in erba e la sua apparizione fece sensazione. Quando un paio di anni dopo Natalja tornò a Milano in tournée con il Balletto del Bolshoj, confermando le sue doti, Ivan ancora frequentava la scuola. Ma presto si sarebbe imposto, dal Teatro moscovita ai palcoscenici di tutto il mondo, per quell’entusiasmante stile maschile che è prerogativa dei ballerini del Bolshoj.
Ivan Vasiliev durante le prove di "Notre Dame de Paris", a fianco di Petra Conti (Foto: RudyAmisano / Teatro alla Scala)
Al contrario della riservata Natalja, anche fuori dalla scena Ivan è esuberante e simpaticamente sfrenato. All’intervista ci accoglie salutandoci in italiano, con quelle fondamentali parole come “buongiorno”, “buonasera”, “grazie” che ha imparato in pochi giorni e l’impressione è che capisca già qualcosa della nostra lingua.
Intanto la sua prorompente presenza in compagnia ha già provocato un piccolo terremoto, a cominciare da quando si lancia nei suoi formidabili salti durante la lezione. “Lavorare con i ballerini italiani è un piacere: tutti sorridono, sono allegri, aperti, pronti a darti una mano”, dice soddisfatto; e aggiunge: “Debutto alla Scala con un ruolo che sognavo da tempo: Quasimodo. Ricordo che quando chiesi a Petit di affidarmelo mi rispose che no, in Notre Dame de Paris non c’era nulla da fare per me; poi guardandomi meglio finalmente mi disse: Sì, sarai un buon Quasimodo”.
Per Natalja si aggiungono due nuovi impegni alla Scala, ugualmente desiderati: a luglio 2013, sarà protagonista del Lago dei cigni e a novembre 2013 dell’Histoire de Manon.
Natalia Osipova durante le prove di "Notre Dame de Paris" insieme a Roberto Bolle (Foto: Rudy Amisano / Teatro alla Scala)
La ricchezza di ruoli e la varietà di titoli che la coppia affronta oggi è uno dei vantaggi di aver lasciato nel 2012 quel Teatro Bolshoj che li aveva visti crescere e affermarsi, suscitando accese reazioni non solo nel mondo del balletto. “La verità, al di là di tutto ciò che si è detto, è che ormai ci sentivamo troppo comodi in quella compagnia, avevamo già danzato tutto il repertorio e volevamo affrontare nuove sfide, anche prendendoci dei rischi: per un artista è necessario”, rispondono all’unisono.
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La ballerina Natalia Osipova (Foto: Gene Schiavone)
“Oggi la nostra vita è dove lavoriamo. Adesso viviamo a Milano: abbiamo appena comprato dei cuscini!”scherzano. “Tutto qui è così gradevole: aggirandoci per la città ci siamo detti che potremmo viverci. Forse perché in Italia si respira un’atmosfera tranquilla e la sensazione che si prova è di libertà interiore.”
“Conserviamo un bellissimo ricordo anche di Positano, dove abbiamo danzato e ritirato un premio. E visitato l’isola di Li Galli, appartenuta a Nureyev, il nostro artista di riferimento. Che emozione fare il bagno dove lui nuotava, mentre Natasha mi fotografava!” esclama sognante Ivan. “Il nostro obiettivo infatti è venire in Italia in vacanza, ma ogni volta è difficile scegliere dove, perché ci sono migliaia di luoghi ugualmente belli e incredibilmente diversi.”
Ivan Vasiliev durante le prove |
Intanto, tra una prova e l’altra, Ivan e Natalja cercano di conoscere Milano, che hanno già esplorato nei suoi itinerari più noti, come il Duomo e il Castello Sforzesco. Ci penserà Anna, l’eccezionale interprete del Teatro alla Scala, ad accompagnarli alla scoperta della città. Senza tralasciare il cibo: “L’ottava meraviglia”, come la definisce Natalja.
La cultura e lo stile di vita italiano entusiasmano la giovane coppia, che ci parla di passioni condivise, quali l’opera: “Ascoltiamo soprattutto i grandi cantanti italiani del passato, come Mario Del Monaco e Franco Corelli”, precisa Ivan intonando l’attacco di un’aria. “E poi ci piacciono i vecchi film con Sofì Lorén (così i russi pronunciano il nome della nostra attrice, Sophia Loren), Franco Zeffirelli e Roberto Benigni… e le canzoni di Adriano Celentano”, incalza Natalja.
E non dev’essere un caso che sia ormai diventato il “biglietto da visita” della coppia un duo estratto da Cantata, coreografia del nostro Mauro Bigonzetti su canzoni popolari del Sud Italia.
Per informazioni su orari e biglietti cliccare qui
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