Musica, il mondo ricorda Rostropovich

Nel 2012 ricorre l'85esimo anniversario della nascita del noto violoncellista, amico di Solzhenitsyn e sposato con la celebre cantante d'opera Galina Vishnevskaya, costretto a lasciare l'Urss negli anni Settanta ed emigrare negli Stati Uniti

Il mondo della musica ricorda, nel 2012, l’85esimo anniversario della nascita di Mstislav Rostropovich, il leggendario violoncellista morto nel 2007 a Mosca.

Pochi mesi prima di morire, nel marzo 2007, durante un’intervista alla rivista Gramophone, il musicista dichiarava: “Mia madre, Sofia, era di Orenburg, un'antica città russa. Veniva da una famiglia molto semplice, adorava la musica e suo padre era direttore di un coro di chiesa. Lei si diplomò come pianista al Conservatorio di Mosca. Un giorno mio padre, Leopoldo, che era un famoso violoncellista, venne a Orenburg e conobbe mia madre. Presto si sposarono, e nel 1925 si trasferirono a Saratov. Lì nacque mia sorella Veronica. Quando poi si trasferirono a Baku, mia madre capì che era incinta per la seconda volta. E insieme a mio padre, decise di abortire, perché avevano già una bambina piccola a cui badare. Mia madre iniziò a lottare contro di me. Ma io vinsi questa guerra”.

In una foto di famiglia, Slava (diminutivo di Mstislav), venne ripreso mentre dormiva nella custodia del violoncello del padre. Il suo primo approccio con la musica comunque fu attraverso il pianoforte: fu questo, infatti, il primo strumento che imparò a suonare.

“Iniziai all’età di quattro anni, per conto mio. Ascoltavo musica in continuazione, perché i miei genitori provavano tutto il tempo”, ha raccontato in un’intervista.

Un giorno, quando Slava aveva otto anni, suo padre gli disse: “Ora è venuto il momento di insegnarti a suonare il violoncello”. Lui rispose: “In verità, mi piacerebbe essere direttore d’orchestra”. “No - insistette il padre -. Prima devi imparare a suonare il violoncello”.

E fu così che il padre di Mstislav Rostropovich si convertì nel suo primo maestro. Nel 1943 Mstislav si iscrisse al Conservatorio di Mosca, dove si formò in diverse discipline: pianoforte, composizione, direzione d’orchestra, violoncello.

L’inizio della sua carriera coincise con la repressione stalinista contro i musicisti. “Inizialmente, durante i miei anni di studi, consideravo positivo ciò che stava accadendo in Russia. Mi piaceva la società comunista. Questo continuò fino al 1948. Da quel momento, su decisione di Stalin, divenne impossibile ascoltare la musica di Prokofev e Shostakovich nelle sale da concerto. Abitavo non lontano dalla casa di Prokofev, per questo ci incontravamo spesso e parlavamo dei processi politici in atto. Tutte queste chiacchiere diedero il via al mio odio verso il regime comunista”.

Il conflitto con le alte cariche raggiunse il suo apice nel 1968, quando Rostropovich e sua moglie, la celebre cantante d’opera Galina Vishnevskaya, invitarono lo scrittore dissidente Aleksandr Solzhenitsyn a vivere da loro. Da questo momento, vennero annullati tutti i suoi tour all’estero, così come i concerti a Mosca e a Leningrado. Alla fine, il musicista fu costretto ad abbandonare l’Unione Sovietica e nel 1974 si trasferì negli Stati Uniti.

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