Esattamente cinquant'anni fa, nell'ottobre del 1962, nei rapporti tra Urss e Usa scoppiò una crisi che in Russia passò alla storia come "Crisi dei Caraibi" e in America come "Crisi dei missili cubani". Quell'autunno, dal 16 ottobre e per tredici lunghi giorni, il mondo rimase sull'orlo di una catastrofe nucleare, e soltanto all'ultimo momento il leader dell'Urss Nikita Krusciov e il presidente Usa John Kennedy riuscirono a trovare un accordo e la guerra atomica fu scongiurata.
Russia Oggi ha realizzato una cronologia che riguarda quei giorni e gli avvenimenti che precedettero la crisi.
Gennaio 1959 - La rivoluzione cubana
Il
rivoluzionario Fidel Castro ottiene la vittoria in una lotta armata per il
potere durata sei anni. Il dittatore cubano Fulgencio Batista fugge all'estero
e Castro diviene primo ministro di Cuba. Castro proclama subito il carattere socialistico della rivoluzione
7 maggio 1960 - L'amicizia diplomatica
L'Urss
riconosce il governo di Cuba e avvia i rapporti diplomatici con esso
17-19 aprile 1961 - Il fallimento dello sbarco nella Baia dei Porci
L'operazione militare preparata
dagli americani per rovesciare il regime di Fidel Castro con le forze dei
controrivoluzionari cubani si conclude in un fallimento. Il governo sovietico
invia agli Stati Uniti una nota di protesta con la richiesta di interrompere
l'aggressione contro Cuba
1961 - I missili americani in Turchia
Gli Stati Uniti installano
in Turchia dei missili a media gittata: la loro presenza costituisce una
minaccia per le regioni occidentali dell'Urss
Estate-autunno 1962 -
L'operazione segreta
Con
la massima segretezza vengono installati a Cuba 42 missili sovietici armati di
testate nucleari e alcuni bombardieri in grado di trasportare ordigni atomici.
Tale decisione, presa durante una seduta del Consiglio della Difesa dell'Urss
nel maggio 1962, risponde agli interessi di entrambe le parti: il governo
comunista di Cuba ottiene una valida protezione contro qualsiasi aggressione
statunitense e i vertici militari sovietici abbreviano il tempo di volo
necessario per raggiungere con i loro missili il territorio americano.
14 ottobre 1962 – Il
segreto viene scoperto
Un
aereo spia americano fotografa dall'alto le rampe di lancio dei missili installate
a Cuba
16
ottobre 1962 – L'inizio della crisi
Dopo
avere elaborato e analizzato le informazioni ottenute, la Cia presenta le conclusioni
tratte dagli scatti aerei al presidente John Kennedy. Kennedy istituisce il
Comitato Esecutivo del Consiglio di sicurezza nazionale degli Usa (The
Executive Committee of the National Security Council), e vi entrano a far
parte il vicepresidente Lyndon Johnson, il segretario di Stato Dean Rusk, il segretario della Difesa Robert McNamara e altri. Il Comitato propone tre
possibili vie d'azione: distruggere i missili con attacchi mirati, condurre un'operazione
militare su vasta scala, oppure imporre il blocco navale dell'isola
18 ottobre 1962 – La smentita
Kennedy
incontra il ministro degli Esteri dell'Urss Andrei Gromyko e l'ambasciatore
sovietico negli Usa Anatolij Dobrynin. Quest'ultimo non sa nulla dei piani di
Krusciov, mentre Gromyko assicura al presidente americano che non vi sono
missili sovietici a Cuba
22 ottobre – Il
discorso televisivo di Kennedy
Il
presidente degli Usa John Kennedy si rivolge alla nazione dagli schermi
televisivi: rende noto che a Cuba sono stati scoperti dei missili sovietici ed
esige dall'Urss che vengano immediatamente rimossi. Annuncia inoltre
l'introduzione di una quarantena navale su Cuba. La scelta del
termine quarantena non è casuale: un blocco navale sarebbe stato recepito dalla
comunità internazionale come un atto di guerra
24 ottobre 1962 - L'allerta militare
Le
navi militari americane circondano Cuba. Le forze armate dell'Urss e dei Paesi
del Patto di Varsavia vengono messe in stato di preallarme militare. In serata,
nonostante l'imposizione della quarantena, la nave Aleksandrovsk
(con a bordo alcune testate nucleari) e altre navi militari sovietiche
raggiungono le coste cubane. Gli americani non aprono il fuoco. Krusciov e
Kennedy si scambiano missive: il presidente americano esorta il leader
sovietico a "mostrare buon senso", e il premier dell'Urss chiede di
porre fine alla quarantena, "un atto di aggressione che spinge l'umanità intera
verso il baratro di un conflitto nucleare mondiale"
25 ottobre
1962 – Riunione d'urgenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu
Questa è una delle scene
più memorabili della storia dell'Onu. Il rappresentante degli Stati Uniti Adlai
Stevenson esige una risposta dal rappresentante sovietico Valerian Zorin
riguardo alla presenza di missili su Cuba e pronuncia la frase divenuta poi
celebre: "Non aspetti la traduzione!". Non ottenendo risposta,
Stevenson mostra ai partecipanti alla riunione le fotografie delle rampe
missilistiche installate in territorio cubano
26 ottobre 1962- La
missiva di pace
Krusciov
indirizza a Kennedy una lettera nella quale propone di smantellare i missili
sovietici e di rimuoverli da Cuba qualora gli Stati Uniti promettano di non
invadere il territorio dell'isola. La lettera si conclude con la frase "A
me e a lei ora non conviene tirare le estremità della cordicella alla quale voi
avete fatto il nodo della guerra"
27
ottobre 1962 - "Il sabato nero"
Le
truppe sovietiche sull'isola di Cuba abbattono con un missile Zenit uno degli
aerei spia americani. Il pilota dell'aereo muore. La situazione raggiunge il
culmine della tensione; il presidente Usa decide di dare inizio entro 48 ore al
bombardamento delle basi missilistiche sovietiche e di sferrare un assalto
militare sull'isola. Il conflitto nucleare appare inevitabile. Molti
americani abbandonano le grandi città nel timore di un imminente attacco
sovietico
La notte tra il 27 e il 28 ottobre 1962 –La notte decisiva
L'ambasciatore
sovietico negli Stati Uniti Anatolij Dobrynin incontra nella propria residenza
il procuratore generale degli Usa Robert Kennedy. Kennedy afferma che
Washington è disposta a togliere la quarantena su Cuba e a garantire che non
attaccherà l'isola, se Mosca rimuoverà i suoi missili dal territorio cubano.
Kennedy conferma anche la disponibilità degli Usa a smantellare i missili
installati in Turchia entro qualche mese. Come ebbe poi a ricordare Krusciov,
fu proprio in questo incontro che si delinearono i contorni di un possibile
compromesso
28 ottobre 1962 – La soluzione della crisi
I
leader sovietici si radunano in una dacia a Novo-Ogarevo e decidono di
accettare la richiesta statunitense di rimuovere i missili sovietici da Cuba.
La tensione internazionale rapidamente si allenta
Foto: Afp/Eastnews , Ap, Corbis/Fotosa, Itar-Tass, ufficio stampa
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