Il dolce business della Sharapova

Foto: Getty Images/Fotobank

Foto: Getty Images/Fotobank

Si chiama "Sugarpova" la linea di caramelle e bon bon che la tennista russa ha presentato a New York: un mix di gusto, stile e beneficenza
Foto: Getty Images/Fotobank
Maria Sharapova al lancio
delle sue caramelle a New York
(Foto: Getty Images/Fotobank)

Maria Sharapova si lancia nel business... della dolcezza. La tennista russa, attuale numero 3 al mondo e reduce dalla sconfitta nella finale olimpica di Londra, ha lanciato il 20 agosto 2012 a New York la sua linea di gomme, caramelle e bon bon, con il suo marchio, "Sugarpova".

L'intento dell'atleta è promuovere caramelle di qualità premium che rispecchino il suo stile modaiolo e divertente e il suo lato più dolce. Così Maria, sulla scia di tanti altri sportivi prima di lei, ha dato vita a un nuovo business, che aggiunge un tocco di lusso accessibile alla tradizione delle candies, attraverso nomi giocosi e forme bizzarre anche da palline da tennis, il tutto in confezioni trendy e in dieci diversi gusti.

"E' il progetto più entusiasmante che abbia mai seguito - ha dichiarato la Sharapova davanti alle sue golosità esposte in vetrina sulla Fifth Avenue -, perché si tratta di un mio business, un mio investimento, miei soldi". A seguire la campionessa in questa iniziativa, l'esperto del settore Jeff Rubin, fondatore del distributore internazionale "It's sugar". "Non avendo trovato niente di simile sul mercato - ha aggiunto Masha -, ho deciso di farmi da sola le caramelle che fanno impazzire le ragazze come me".

Un business sdolcinato, dunque, che ha, però, anche un fine benefico: le caramelle, infatti, saranno in vendita su Internet e nelle boutique degli alberghi di lusso di tutto il mondo. Prezzo? Cinque dollari a pacchetto, con una parte della somma che sarà devoluta alla Fondazione Maria Sharapova, che si occupa delle vittime del disastro di Chernobyl

Business, ospitate e passerelle a parte, Maria Sharapova si trova attualmente a New York per gli Us Open.

Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie