In russo si chiamano Velonoch, in italiano Velonotte. Le pedalate culturali notturne ideate da Sergey Nikitin, docente universitario e fondatore del progetto “Moskultprog”, sono eventi culturali con una caratteristica del tutto singolare: ogni biciclettata segue un percorso unico, studiato appositamente, che non si ripeterà.
Migliaia gli appassionati delle due ruote si sono già iscritti alla Velonotte moscovita tra sabato 2 e domenica 3 giugno 2012, che avrà come tema conduttore la Guerra Patriottica del 1812 e i paesaggi architettonici della moderna Mosca-Ovest.
Alla sesta edizione a Mosca, nel 2010 Velonotte approda a Roma. Ritorna in Russia nel 2011 con due appuntamenti, Mosca e San Pietroburgo per poi lasciare nuovamente il Paese e raggiungere New York. A metà luglio 2012 una nuova Velonotte pietroburghese. A fine luglio sarà la volta di Londra. Un vero successo internazionale: molti i Paesi del mondo desiderosi di ospitare il suo progetto, confessa Sergey Nikitin che racconta a Russia Oggi come sia nata l'idea.
I “Velonotte” sono parte di un progetto più articolato, il “Moskultprog”. Di cosa si tratta?
“Moskultprog” significa “Passeggiate Culturologiche Moscovite” ed è un progetto nato nel 1997. Studiavo ancora all’università allora ed ho cominciato col passeggiare per la città, prima da solo, poi con gruppi di amici, sempre più numerosi. Da quelle passeggiate nacque il progetto. Quest’anno “Moskultprog” compie 15 anni e le nostre iniziative, passeggiate, biciclettate notturne, ma anche conferenze, seminari, mostre hanno un’importante caratteristica comune: sono uniche, tutte diverse nel genere e nella sostanza e non si ripetono mai. Gli eventi che organizziamo sono “richiami estetici”, che partono dal mio desiderio di “far godere dell’architettura”, di insegnare a vedere e a sentire ciò che ci circonda, con l’aiuto di esperti e studiosi. In 15 anni abbiamo avuto centinaia di eventi, a Mosca, San Pietroburgo e in molte città della Russia, in Ucraina, in Italia e con Velonotte nel 2011 siamo sbarcati Oltreoceano.
Com’è venuta l’idea di organizzare biciclettate notturne?
Nel ’97 in Ucraina, passeggiando per Leopoli, dove mi trovavo per scrivere la tesi di laurea, mi resi conto che anche le facciate di edifici apparentemente anonime e mute, in realtà parlano con la loro bellezza. Fu allora che cominciai ad immaginare un “teatro di architettura”, dove gli edifici cittadini stessi, gli esperti che li studiano e chi partecipa alle nostre passegiate fossero i veri protagonisti. In seguito, a Mosca iniziai a usare la bicicletta, di giorno come mezzo di trasporto, di sera per rilassarmi. Pedalando nel buio, percepii la natura paradossale e romantica della notte, la sua anima teatrale che aiuta a raccontare storie di personaggi anche sconosciuti. E si risvegliò in me l’idea del “teatro di architettura”. Nacque così nel 2007 la prima Velonotte moscovita, che da allora è un appuntamento annuale fisso, una biciclettata notturna che riunisce oggi migliaia di persone e termina come tutti i Velonotte con un grande pic-nic all’alba del giorno successivo. È venuto poi San Pietroburgo e il primo Velonotte internazionae a Roma nel 2010. L’anno scorso l’esperienza di New York e a fine luglio, a un mese esatto dalle Olimpiadi, ci attende l’East End di Londra, sede del villaggio olimpico e terra incognita per molti londinesi.
Esistono eventi analoghi in altri Paesi?
Velonotte è un progetto del tutto originale e brevettato. Molte le città al mondo che ci chiedono il permesso di realizzare iniziative simili. In altre città, Vienna, Parigi, Berlino, Milano siamo invitati direttamente. Ed è proprio l’essere apprezzati da popoli con culture diverse che, dopo 15 anni di lavoro, ci ha aiutato a capire qual è la vera missione del nostro progetto: un insieme di impegno pedagogico, scientifico e sociale che ci porti a realizzare dei “miracoli urbani”, a creare dei Taj Mahal, più mentali che reali, anche in situazioni di vuoto più completo, lavorando con scenografie e giochi di luci.
Com’è strutturato un Velonotte? Come si fa a partecipare? Quanto costa?
Partecipare alle nostre iniziative, Velonotte compreso, non prevede costi di iscrizione, ci si deve registrare sul nostro sito e, ad un paio di giorni dall’evento si ricevono via mail il luogo e l’orario di partenza. Come tutte le nostre iniziative, ogni Velonotte è un evento unico, sia per i diversi contenuti cultutali, che nello stile. È un percorso notturno in bicicletta costituito da varie fermate, ognuna delle quali è un importante momento di dialogo su temi diversi raccontati da esperti. Ogni fermata ha una sua voce, che non è quella di una guida, termine che non amiamo. Ad accompagnare i partecipanti nel persorso sono infatti storici, scienziati, che parlano di problemi attuali, dicono quello che pensano senza averlo imparato a memoria, trasmettendo così il fascino dei pensieri reali.Per i partecipanti diventa quindi un’occasione unica di vedere ed ascoltare uno studioso al lavoro.
Come si ascoltano i racconti?
Li trasmettiamo su un canale radio FM, in una o più lingue; a Mosca quest’anno in russo ed in inglese. Ogni partecipante deve quindi avere con sé una radio, degli auricolari ed, ovviamente, una bicicletta.
Pubblicizzate i vostri eventi?
La situazione culturale è ovunque dominata da una quantità enorme di iniziative. E bisogna essere veramente originali con la propria proposta per essere notati, formularla bene e attirare l’attenzione con qualcosa di straordinario e irripetibile. Per pubblicizzarci, contiamo molto sull’opinione pubblica, sul passaparola, unica vera arma divulgativa oggi in molti settori.
Prevedete nuovi Velonotte in Italia?
Dopo il successo del Velonotte romano del 2010, dedicato ai primi 100 anni di Roma capitale, svoltosi a Roma Eur, e quello del Velogiorno organizzato a Terni, siamo nuovamente in trattativa con la capitale italiana. Stiamo definendo le date, ma sappiamo già che questa volta si tratterà di un “miracolo botanico”. Parleremo della flora di Roma in collaborazione con la Facoltà di Botanica della Sapienza e con il Giardino Botanico.
Quali altre novità ci riservano i prossimi Velonotte?
A Londra, in collaborazione con Guzzini, uno speciale elicottero farà luce su alcuni edifici che mostreremo durante il percorso e che nessuno ha mai pensato di illuminare. E per il 2013 stiamo già lavorando con coreografi di danza contemporanea per includere nei Velonotte anche grandi performance.
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