Siria, sull'orlo del baratro

Vignetta di Alexei Iorsh

Vignetta di Alexei Iorsh

La Russia invita i partner occidentali a non mettere a repentaglio la reputazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla sorte di Assad

Russia e Cina non potranno mai supportare una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro la Siria che permetta un'invasione militare del Paese. Commentando i piani di alcuni Stati di usare la forza internazionale per rovesciare il presidente siriano Bashar Assad, un alto funzionario del Ministero degli Esteri russo ha detto: "Se vogliono bombardare la Siria non riusciremo mai a sostenere l'operazione e ciò non conferisce legittimità a tali piani al Consiglio di Sicurezza dell'Onu".


L'opinione pubblica occidentale è sorpresa e indignata che Mosca e Pechino non vogliano fermare l'uccisione di civili in Siria e che la Russia rifiuti di accettare una risoluzione che condanni i crimini di guerra del regime di Assad. Ma prima di stigmatizzare la posizione di Mosca, diverse questioni devono essere risolte. 


In primo luogo, chi si oppone all'esercito regolare siriano nelle città ribelli? Tutti i discorsi sui civili che hanno preso le armi non è altro che un mito articolato dall'opposizione siriana. Rivolgendosi al Congresso degli Stati Uniti di recente, il Segretario di Stato Hillary Clinton ha pubblicamente espresso dubbi circa la necessità di fornire armi statunitensi ai ribelli siriani, come hanno fatto i gruppi vicini ad Al-Qaeda nei loro ranghi.


L'ambasciatore permanente della Russia Vitaly Churkin ha detto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che i combattenti che si oppongono all'esercito siriano vengono addestrati in Libia. Tripoli non ha negato queste informazioni: la leadership libica ha semplicemente detto che non ha nulla a che vedere con questi fatti. Secondo indiscrezioni provenienti dai servizi di intelligence, uomini provenienti da Libia e Yemen stanno combattendo contro Assad. Così, parlare di civili siriani disarmati non è credibile. 


La seconda questione è qual è lo scopo della risoluzione sulla Siria del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. I leader occidentali fanno giustamente notare che l'obiettivo è quello di fermare lo spargimento di sangue nel Paese. La Russia appoggia pienamente questo approccio. Tuttavia, non ritiene utile inserire nella risoluzione la questione di chi ha iniziato lo spargimento di sangue in Siria, dato che la discussione non sarà favorevole alla fine della violenza. Negli ultimi mesi, nelle città sotto il controllo siriano, c'è stata una serie di attentati suicidi, che tradiscono la mano di Al-Qaeda e dei talebani afghani. Le esplosioni hanno provocato decine di vittime civili.


La Russia suggerisce che la prossima risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanni la violenza e contemporaneamente chieda un cessate il fuoco da entrambe le parti in conflitto, Damasco e l'opposizione. Mosca e Pechino vogliono che siano anche precisate le possibili sanzioni internazionali contro coloro che violano il cessate il fuoco.


Questo, a parere della Russia, è quello che è successo in Libia, quando la Nato, dopo che si era offerta per garantire una no-fly zone sul Paese, in realtà ha lanciato massicci raid aerei. Ignoto il numero delle vittime civili di questi raid aerei. La Russia ha ripetutamente e in vari incontri dichiarato che non difende il presidente siriano Assad. Non suonano vere le notizie di interessi commerciali. Da parte sua, il Ministero degli Esteri russo ha detto più di una volta che la sua posizione sulla Siria non ha nulla a che fare con interessi commerciali di Mosca. 


Durante la visita del ministro degli Esteri russo al quartier generale della Lega Araba in Egitto sono state formulate cinque disposizioni, che potrebbero costituire la base di una risoluzione futura in Siria. Essi sono i seguenti: la fine delle violenze da tutte le parti; un sistema di monitoraggio imparziale; nessuna interferenza militare; libero accesso all'assistenza umanitaria per tutti i siriani e un deciso sostegno per la missione di Kofi Annan. Mosca ammette che tali disposizioni sono generali. Ma allo stesso tempo in grado di fornire una piattaforma per una road map concreta per una soluzione interna siriana.


La Russia chiede a Damasco di attuare rapidamente riforme. Si augura che l'opposizione siriana prenderà parte attiva a queste riforme. La Federazione è certa che qualsiasi tentativo di emarginare il Consiglio di sicurezza dell'Onu e di intervenire in Siria, sostenendo una delle parti in conflitto, sia illegittimo e contrario al diritto internazionale. Tali azioni minaccerebbero le istituzioni internazionali del Dopoguerra, nate per garantire la stabilità nel mondo.


La Russia non è contro l'introduzione di cambiamenti nel sistema delle leggi internazionali che permettano l'intervento della comunità internazionale se alcuni Paesi violano i diritti umani fondamentali. Ma ritiene necessario preparare tali cambiamenti in anticipo, "prima di prendere il mare", per concordare termini e stabilire chiaramente norme uniformi per tutti i Paesi e i limiti di tali interferenze.

Tutte le misure adottate per bypassare il Consiglio di Sicurezza dell'Onu fanno diminuire la sua autorità e ne minano la credibilità e la fiducia tra i suoi membri. Tutto questo danneggia la capacità del Consiglio di Sicurezza di prendere decisioni in futuro. Anche su tali questioni internazionali, come la guerra e la pace.

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