Il regista Aleksandr Sokurov ospite al Caffè Letterario in Ambasciata d'Italia a Mosca (Foto: Ufficio Stampa)
Ha ringraziato l’Italia, non solo per il Leone d’Oro assegnato al suo "Faust", ma per l’inestimabile eredità classica che nel tempo i grandi maestri del Belpaese hanno lasciato al mondo. A lui compreso.
Il regista vincitore dell’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia, Aleksandr Sokurov, martedì 20 marzo 2012 è stato ricevuto all’Ambasciata d’Italia a Mosca in occasione del Caffè Letterario, appuntamento ormai irrinunciabile che presenta, nel corso dei mesi, letterati, scrittori e opere d’arte antiche e moderne (nel 2011, dopo l’arrivo dei capolavori di Raffaello, Caravaggio e Bernini, sono stati ospiti, tra gli altri, anche lo scrittore Boris Akunin e il fotografo Sergei Bratkov).
Sokurov, ricevuto in occasione del Festival del cinema italiano “Da Venezia a Mosca” (dal 19 al 23 marzo 2012 nella capitale russa), si è lasciato andare parlando di cinema e cultura, spiegando le difficoltà che ci sono nella società moderna per trovare punti di riferimento e opere di un certo valore.
Introdotto dalla corrispondente per la Csi della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dal 2004 al 2011 Aliona Shumakova, Sokurov non ha rinunciato a una breve parentesi politica, dichiarando che “la cultura fatica a sopravvivere in un clima di alta temperatura e aggressività politica”, facendo poi riferimento al rischio di degrado della cultura nella società di oggi.
Il Faust, ultimo capolavoro che chiude la tetralogia dedicata al potere, verrà proiettato insieme agli altri capitoli presso il cinema Dome di Mosca (dal 20 al 23 marzo 2012).
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