Russia, patrimonio dell’Unesco

La lista dell’organizzazione delle Nazioni Unite include 24 siti della Federazione, tra beni naturali, storici e culturali. Le proposte per i lettori di Russia Oggi

Le bellezze russe riempiono la lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Sono infatti ben 24 i siti della Federazione scelti dall’organizzazione delle Nazioni Unite, tra beni naturali e culturali, punti di interesse e luoghi storici celebri. Per i lettori di Russia Oggi, ne abbiamo selezionati dodici.

 

Isole Solovki

 

Solovki

Foto: Itar-Tass


Le isole Solovki costituiscono l’arcipelago più grande del Mar Bianco e consistono in sei isole principali e più di cento isolette minori. Un luogo unico per storia e atmosfera. Il monastero di Solovki fu fondato nel XV secolo a questa incredibile latitudine (soli 165 chilometri a Sud del Circolo polare Artico) dai monaci German, Zosima e Savvatij. Cent’anni più tardi il padre superiore Filippo trasformò il monastero in un avamposto strategico della Russia settentrionale. Le mura in pietra ospitarono esuli e nobili decaduti,  militari strel’cy e la marina militare britannica. La storia del monastero attraversò poi una fase tragica a partire dall’inizio del XX secolo: nel 1920 infatti venne chiuso, per essere trasformato, tre anni più tardi, in un gulag per prigionieri politici. Durante la Seconda Guerra Mondiale divenne una scuola navale per la Flotta del Nord, e negli anni Cinquanta divenne riserva del Museo delle Isole Solovki. Nel 1990 il monastero di Solovki venne riaperto per tornare a essere uno dei principali centri della Chiesa Ortodossa Russa del Nord del Paese.  

Pogost’ Kizhi

 

Kizhi

Foto: GeoPhoto / Gippenreiter Vadim


La perla della Carelia, il Pogost’ Kizhi, sembra essere cresciuto spontaneamente in quel paesaggio, incorniciato dalle coste piane dell’Isola Kizhi e dalla liscia superficie del Lago Onega. Quest’opera grandiosa e armonica, costruita da artigiani anonimi, risale al XVIII secolo. La Chiesa della Trasfigurazione, alta 37 metri e coronata da 22 cupole, è stata costruita senza ricorrere all’uso di un solo chiodo. La leggenda narra che il falegname che costruì la chiesa si servì solo di un’ascia e che al termine del lavoro la gettò nel Lago Onega, a dimostrazione del fatto che quella appena conclusa sarebbe stata l’opera più grandiosa della sua vita. L’altra chiesa di Kizhi, la Chiesa dell’Intercessione, è leggermente più piccola e più modesta. Il tocco finale al complesso architettonico è costituito dal campanile, risalente al XIX secolo.

Monastero della Trinità di San Sergio a Sergiev Posad

 

Monastero della Trinità di San Sergio a Sergiev Posad

Foto:  Aleksandr Grishin


Il monastero della Trinità di San Sergio è visibile da lontano grazie alle cupole blu con stelle brillanti della Cattedrale dell’Assunzione e alla cupola dorata del campanile, alto 88 metri, che si stagliano nel cielo. La Cattedrale della Trinità, in pietra bianca e illuminata da cupole dorate, racchiude le spoglie di Sergij Radonežskij, fondatore del monastero e uno dei santi più venerati di Russia. Il monastero, o Lavra,  è circondato da imponenti mura e torri, a ricordo dell’epoca in cui, come molti altri monasteri russi, rappresentò una vera e propria fortezza: durante il Periodo dei Torbidi resistette a un assedio di quasi 16 mesi da parte delle truppe polacche, tra il 1608 e il 1609. L’ingresso principale del Lavra è costituito dalla Porta Santa, decorata con affreschi raffiguranti scene della vita di San Sergio.

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Foresta vergine di Komi

 

Foresta vergine di Komi

Foto: Gippenreiter Vadim


Il più ampio tratto di foresta in Europa ancora intatto e incontaminato dall’uomo: la foresta vergine di Komi si estende nella parte settentrionale degli Urali, nella Repubblica di Komi. Un’area di più di tre milioni di ettari coperta da una fitta taiga, che costituisce l’habitat di specie animali e ornitologiche uniche, molte delle quali in pericolo di estinzione. L’area comprende due riserve naturali: Yugyd Va, che letteralmente significa “acqua pura”, e Pečoro-Ilyčskij con i suoi misteriosi idoli di pietra, formatisi dall’erosione della roccia dell’altopiano Manpupuner.

Altopiano Putorana

Altopiano Putorana

Foto: Kantor Vadim

L’altopiano Putorana, una catena montuosa situata ai confini della regione di Krasnojarsk (Siberia Orientale), è unico in quanto il suo territorio, esteso per due milioni di ettari, presenta vari ecosistemi: dalla tundra, al deserto artico, alla taiga vergine. Ampi altipiani sono interrotti da gole, canyon e zone coperte da laghi. L’altopiano Putorana è conosciuto come “la terra dei diecimila laghi e delle mille cascate”. In effetti non esiste altro luogo in Russia che presenti altrettante cascate e la più grande è quella di Talnikov. L’altopiano vanta una fauna unica nel suo genere, con rare specie di lince e zibellino, ed è attraversato dai percorsi di migrazione del cervo nordico.

 

 

Sichote-Alin

Sichote-Alin

Foto: Medvedev Vladimir

Il Sichote-Alin centrale è una riserva della biosfera nel territorio di Primorje (Litorale), che si estende dal Mar del Giappone alla catena montuosa Sichote-Alin. Il territorio vanta la presenza di fitte foreste di abeti e di cedri e antichi boschetti di tassi, oltre ai laghi montani Shanduysky e alle spoglie rocce della riserva Abrek. Gli scienziati osservano colonie di foche e di uccelli marini a capo Severny e capo Schastlivy. Nella riserva ci sono specie vegetali e animali uniche e tutelate. Nel 1935, quando fu creata la riserva, essa consentì di salvare una specie di zibellino che era ormai praticamente estinta. Oggi si possono osservare animali rari come la tigre siberiana o l’orso dell’Himalaya.  

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Caucaso

 

Caucaso

Foto: Itar-Tass


Il Caucaso occidentale, o Riserva del Caucaso, è la più grande riserva costituita da una foresta montana in tutta Europa, e la più antica riserva di Russia. Sotto l’impero degli zar, nel XIX secolo, i Gran Principi erano soliti cacciare in questa zona, e ribattezzarono il territorio “riserva di caccia del Kuban dei Gran Principi”. Durante la Guerra civile e all’inizio del XXI secolo la popolazione animale del territorio era drasticamente ridotta, e la specie maggiormente in pericolo era quella del bisonte, tanto da rendere necessaria la fondazione della riserva di bisonti del Caucaso nel 1924. Oggi invece la fauna dell’area comprende ancora mammiferi di grossa taglia quali il bisonte, la renna, il capriolo e la gazzella. Le zone più elevate della riserva sono famose per le tundre alpine.

Monti Altaj

 

Monti Altaj

Foto:Lori/Legion Media


I Monti d’Oro dell’Altaj comprendono tre riserve: le riserve dell’Altaisky e di Katunsky e l’altopiano di Ukok, per una superficie totale di più di 16 000 chilometri quadrati. La vetta più elevata è il monte Belucha (4506 metri), o “Monte Bianco”, così chiamato perché completamente coperto di neve. La tradizione vuole che in questo luogo si trovasse la leggendaria Shambhala. Un altro sito di interesse negli Altaj è rappresentato dal Lago Teleckoe o, come era chiamato dagli indigeni, il “lago dorato”, Altyn-Kol, circondato da cascate e grotte pittoresche. Il sottosuolo degli Altaj racchiude diversi reperti storici antichi: nella zona di Pazirik infatti gli archeologi hanno trovato diversi tumuli sepolcrali risalenti all’Età del Bronzo.    

 

Lago Bajkal

 

Lago Bajkal

Foto: Itar-Tass 

Il termine Bajkal molto probabilmente deriva dalla parola in lingua jakuta Baig’al, che significa “acque profonde”. E in effetti questo lago, situato nella Siberia orientale, è il deposito di acqua dolce più profondo del mondo, con una profondità di 1.642 metri. La sua superficie di 30.000 chilometri quadratibasterebbe a coprire tutto il Belgio e la Danimarca. Le sue gelide acque sono così chiare che è possibile vedere a una profondità di 40 metri e così pulite che è possibile berne come se si trattasse di acqua distillata.  Il percorso turistico che costeggia il lago, lungo 1.800 chilometri, è chiamato il Gran Tour del Bajkal.  

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Il centro storico di Jaroslavl

 

Jaroslavl

Foto: Lori/Legion Media


Il centro storico di Jaroslavl è degno di nota per la sua disposizione e l’architettura risalente per lo più al XVIII secolo. Caterina II promosse un programma di sviluppo urbano molto ambizioso e Jaroslavl rappresentava una delle punte di diamante. Le ampie strade alberate sono costeggiate da edifici bassi a due o tre piani che non oscurano così le strutture architettoniche dominanti come chiese e torri. Le strade convergono nella centrale Piazza Sovetskaya, in cui si trova la Chiesa del Profeta Elia. Fortunatamente il centro di Jaroslavl non venne devastato in epoca sovietica e, in tempi più recenti, venne risparmiato dal caotico boom edilizio. L’argine del Volga e la dolce pendenza che conduce al fiume Kotorosl’ sono rimasti intatti.

Cremlino di Kazan’

 

Cremlino di Kazan

Foto: Lori/Legion Media


Kazan’, capitale del Tatarstan, è un simbolo di convivenza pacifica tra la cultura cristiana e quella islamica. Il Cremlino nel cuore di Kazan’ contiene monumenti sia ortodossi che musulmani. Esso venne costruito sulle rovine della fortezza tataro-bulgara che si ergeva in quel luogo tra il XII e il XIV secolo. Oggi, nell’area di 1.500 chilometri quadratidel Cremlino, le chiese dell’Assunzione e della Trasfigurazione (XVI secolo) sono fianco a fianco con la moschea di Qol-Särif, costruita nel 2005. Sia le chiese che la moschea sono operanti. Il panorama che si può ammirare dalla torre Söyembikä, con vista sul Volga e dintorni, toglie il fiato. L’antico palazzo del governatore ospita ora la residenza del Presidente del Tatarstan. 

 

Monumenti di Velikij Novgorod

 

Monumenti di Velikij Novgorod

Foto: Lori/Legion Media


Velikij Novgorod è una cittadina relativamente piccola per gli standard russi (200.000 abitanti), ma è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità grazie alla quantità incredibile di monumenti storici che ospita. Il Detinez  o Cremlino di Novgorod è una fortezza sul fiume Volchov, e il suo monumento principale è costituito dalla Cattedrale di Santa Sofia in pietra bianca, la chiesa più antica di Russia costruita dagli slavi. Ci sono poi antichi monasteri ricchi di storia: il monastero di Zverin-Pokrovksy e quelli di Yuriev e di Antoniev. La Chiesa del Salvatore sul Nereditsa, dalle proporzioni straordinariamente armoniose, fu gravemente danneggiata nel corso della Seconda Guerra Mondiale ma è stata perfettamente restaurata. E non dimentichiamo l’isolato eremo di Perynsky,  costruito sul colle di Perun, su un sito di culto pagano. E questa è solo una piccola parte degli elementi di architettura medievale di Novgorod, di cui ben 37 sono inclusi nella lista dell’Unesco.

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