Irkutsk, culla della cultura nella Russia asiatica

Foto: Lori/Legion Media

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Una metropoli siberiana che fin dai tempi antichi ha instaurato rapporti con la Cina, determinanti per quel mix artistico e urbanistico che la rende unica

Foto: William Brumfield


Sono poche le città russe che possono competere per la grandiosità del loro contesto naturale con la metropoli siberiana di Irkutsk. Situata sulle sponde del fiume Angara, un affluente dello Enisei, Irkutsk è uno degli snodi principali sulla ferrovia Transiberiana e principale via d'ingresso per il lago Bajkal, il più profondo bacino di acqua potabile al mondo. Grazie alla sua posizione geografica favorevole, Irkutsk ha attirato le risorse adeguate per la creazione di un insieme architettonico storico molto pregevole.

Insediamenti russi esistono in quest'area a partire dalla prima metà del XVII secolo. Risale al 1661 la fortezza in legno edificata alla confluenza del fiume Angara con l'Irkut. Lo scopo originario degli stanziamenti era quello di stabilire l'autorità russa sulle popolazioni locali, i Buriati. Nel 1686 Irkutsk raggiunse lo status di città e poco dopo iniziò a inviare carovane verso la Cina, Paese che divenne per la città fonte di traffici commerciali e influssi culturali.

All'inizio del XVIII secolo, Irkutsk era avviata a diventare il centro amministrativo e commerciale di un vasto territorio nella Siberia centro-orientale. La sua importanza è testimoniata da una serie di grandi chiese in muratura, riccamente decorate in forme che combinano elementi russi e ucraini a motivi tipicamente asiatici. La cultura pionieristica della Russia settentrionale, di città come Vologda, Totma, Velikij Ustjug e Solvychegodsk, contribuì all'edificazione delle chiese di Irkutsk fornendo sia stimoli che grandi maestri costruttori. Fra i monumenti dell'inizio del XVIII secolo ci sono la Chiesa della Miracolosa Icona del Salvatore, che si distingue per i suoi affreschi sulle pareti esterne, e la sgargiante Chiesa dell'Epifania, i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1718 e si protrassero per circa un secolo.

Verso la metà del XVII secolo, l'importanza commerciale di Irkutsk raggiunse un nuovo livello. La maggior parte della popolazione della città era occupata in attività imprenditoriali di vario tipo e, vista l'assenza di una nobiltà locale, i mercanti locali assumevano un ruolo sempre più importante nella guida della città. Questa impennata di vitalità economica diede origine a una ricca silhouette urbana caratterizzata dagli accenti ascendenti delle cupole delle chiese e delle torri.

Il più notevole di questi nuovi edifici è la Chiesa dell'Elevazione della Croce (conosciuta anche come Chiesa della Trinità), costruita tra il 1747 e il 1760 sul Colle della Croce. Dal campanile e dalla guglia all'estremità occidentale fino al suo intreccio di cupole in stile ucraino dell'edificio principale a est, questa chiesa resta ancora oggi una presenza dominante della parte meridionale del centro storico di Irkutsk. Il suo design rivela non solo l'influenza delle chiese della Russia centrale e dell'Ucraina, ma anche quella delle tradizioni architettoniche della Russia settentrionale e degli Urali. La sua gamma stilistica si estende poi anche a influenze asiatiche come si intuisce dalle decorazioni della facciata, scrupolosamente restaurate. Un accenno a parte va fatto alle formelle in terracotta che ricordano gli stupa buddhisti e che incorniciano il portale settentrionale e quello meridionale. E' probabile che gli intensi scambi commerciali tra Irkutsk e la Cina abbiano avuto un ruolo importante per l'aspetto di questo capolavoro multiculturale.

A Irkutsk non mancano le chiese in stile neoclassico, ma l'esempio più raffinato di questo stile architettonico è rappresentato dalla grande villa fatta costruire da Ksenofont Sibirjakov, un mercante che riuscì a sfruttare con grande successo le enormi ricchezze della Siberia e in particolare il commercio di pellicce. La villa, che adesso è utilizzata come edificio centrale dell'Università di Irkutsk, regge senza problemi il confronto con le case signorili costruite a Mosca nello stesso periodo.

Fino all'inizio del XX secolo le abitazioni a Irkutsk venivano costruite principalmente in legno. Tra gli esempi più antichi di case in legno sopravvissute fino ai nostri giorni ci sono quelle appartenute a Sergej Trubetskoj ( 1790-1860) e a Sergej Volkonskij (1788-1865), rappresentanti dell'élite aristocratica condannati all'esilio in Siberia per aver preso parte alla rivolta contro il governo dello zar nel dicembre 1825. Esempi posteriori di abitazioni in legno si distinguono per uno stile più ornato, proprio delle abitazioni dei mercanti, con elaborate decorazioni intagliate nel legno paragonabili a quelle rintracciabili in altre città siberiane come Tomsk o Chita.

Nel 1879 un incendio devastante distrusse gran parte di Irkutsk, dagli edifici in muratura alle case di legno. Nonostante ciò, la città si riprese in fretta grazie alle miniere d'oro e al commercio sempre crescente, sia locale che con l'estero. Come altre città siberiane, anche a Irkutsk, alla fine del XIX secolo, convivevano religioni diverse. Mentre i cattolici locali ricostruivano la Chiesa dell'Assunzione nel 1880, Irkutsk ebbe una nuova sinagoga, edificata tra il 1881 e il 1882 da Vladislav Kudelskij. Anche la popolazione musulmana di Irkutsk ha il suo luogo di culto, costruito all'inizio del XX secolo. Nello stesso periodo Irkutsk venne trasformata da un eclettico spiegamento di uffici, hotel, banche e teatri. L'edificio pubblico più stupefacente di Irkutsk alla fine del XIX secolo era sicuramente il Teatro cittadino, costruito tra il 1894 e il 1897 e restaurato perfettamente un secolo più tardi. Questi grandi edifici riflettono il grande impulso economico favorito in parte dalla costruzione della linea ferroviaria Transiberiana.

Come in altri luoghi della Siberia, questo sviluppo urbanistico carico di speranza venne spazzato via dopo il 1914 da sette anni di guerra, che videro anche la lotta tra le fazioni dei Bianchi e dei Rossi durante la Guerra Civile russa. Oggi, la parte centrale di Irkutsk (che ha una popolazione di circa 600.000 abitanti) ha conservato l'atmosfera creatasi durante il periodo di espansione commerciale ed edile all'inizio del XX secolo. Anche se molte chiese sono state distrutte o danneggiate in epoca sovietica, quelle sopravvissute sono state restaurate con grande cura. Come uno dei principali centri culturali, formativi e industriali della Siberia orientale e come punto di accesso al lago Bajkal, Irkutsk ha buone ragioni di proteggere il ricco patrimonio culturale dei suoi edifici storici.

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