Se Guerra e Pace diventa un bignami

Fumetto Dmitry Divin

Fumetto Dmitry Divin

I burocrati moderni riformano i programmi didattici con l’intenzione di alleggerire gli studenti dal peso della cultura.

Quando il poeta Evgenij Evtushenko dichiarava: “Un poeta in Russia è più di un poeta”, stava sottilmente applaudendo se stesso per il forte messaggio sociale contenuto nei suoi versi. La sua osservazione era e vera, perché, a causa dell’incapacità dei leader nazionali di ispirare il popolo, poeti e scrittori hanno preso il loro posto. Per molti anni, la capacità di citare a memoria alcuni capitoli dall’Evgeny Onegin di Puskin aveva rappresentato il segno di una corretta formazione.

Ahimè, però questo segno potrebbe presto essere più difficile da riscontrare. Già nel 2008, il Ministero della Pubblica Istruzione aveva abolito la letteratura come materia d’esame per il diploma di scuola media superiore, adducendo la difficoltà di adattamento ai quesiti a risposta multipla introdotti con l’esame di Stato unificato.

Oggi la Russia sta ampiamente rivedendo la normativa in materia di educazione nazionale e, in base alle nuove norme, lo studio della letteratura non sarà più obbligatorio alle superiori.

Gli autori della proposta sostengono che i giovani non hanno tempo di leggere tutti quei libri e che molti non hanno bisogno di sprecare il loro tempo su Dostoevskij se intendono specializzarsi in chimica o in matematica. Che i giovani russi hanno bisogno di aiuto per concentrarsi su ciò che conta davvero. Lasciate che abbiano il legittimo diritto di passare gli anni del liceo senza la seccatura di dover leggere Tolstoj, Dostoevskij, Cechov o Gorky. Oggi gli appunti sintetici sono diventati la norma, mentre il tempo passato a leggere le grandi opere classiche è ormai fuori moda.

I fautori del nuovo sfoggiano argomenti ben costruiti: come può un ragazzo di 16 o 17 anni comprendere il significato della prosa di Tolstoj? Perché forzare gli adolescenti a fare qualcosa di cui non sono ancora capaci? Magari lo faranno poi.

Io non credo: tranne pochissime eccezioni, infatti, gli adulti non trascorrono il loro tempo libero su qualcosa che nell’infanzia non hanno appreso essere importante. Infanzia e adolescenza sono i momenti in cui una persona non è ancora indirizzata su un percorso già tracciato, tagliando fuori tutto ciò che non contribuisce allo sviluppo della carriera.

Oggi i burocrati russi vogliono incasellare i giovani nella carriera il più presto possibile, usando argomenti ipocriti e falsi. La capacità di una giovane mente di capire e apprezzare Tolstoj può essere messa in discussione solo da coloro che non sono riusciti a cogliere il messaggio. Le persone che amano i classici sanno che a ogni età è possibile ritrovare gli autori amati e scoprire nuovi significati nel loro lavoro.

Spesso si dice che il mondo è cambiato e noi viviamo in un’era digitale in cui la letteratura classica è diventata semplicemente obsoleta. Ma ciò che veramente tali dichiarazioni nascondono è l’assunto secondo cui “la letteratura classica è troppo complessa e rende le persone più sofisticate, mentre non abbiamo bisogno di un pubblico sofisticato e con motivazioni difficili da prevedere”. La storia dimostra come la paura di leggere nasca sempre dalla paura di pensare. Forse è per questo che 15 anni fa, insieme con i riassunti dei libri, le librerie russe sono state inondate anche di volumi di saggi scolastici già pronti. Una rappresentazione sintetica di un lavoro letterario si legge facilmente e rapidamente, ma non incoraggia lo sviluppo delle idee.

L’autrice è nata a Kazan, ma vive a Mosca, dove negli ultimi 10 anni ha lavorato come traduttrice. Scrive di ecologia e storia, compone rassegne teatrali e fiabe. Ha un blog su questioni che trova interessanti, dolorose e inevitabili.

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