Valerij Sutkin: “Spaghetti alle vongole per sempre”

Foto di Itar-Tass

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Il cantante e musicista Valerij Sutkin, già negli anni '80, viaggiava molto in Europa: faceva il capotreno sui convogli diretti in Europa per il ministero delle Comunicazioni dell'Urss. Negli anni '90, quando è caduta la cortina di ferro, ha iniziato a viaggiare davvero, alla scoperta di tutte le attrazioni turistiche della vecchia Europa. Ma il Paese che il cantante ama e ammira di più, dopo la Russia, ovviamente, è l'Italia, che ormai da 15 anni visita regolarmente insieme alla famiglia. Così ci svela ciò che lo lega agli Appennini e il suo rapporto con lo Stivale.

Valerij, che cos'è per lei l'Italia?

A me piace il relax attivo. E l'Italia da questo punto di vista è un Paese dove si possono mettere insieme la vita da spiaggia , da un lato, e l'ampliamento delle proprie conoscenze storiche e culturali, dall'altro. E' proprio per questo che è uno dei Paesi che visitiamo più spesso durante le nostre vacanze di famiglia. E poi, le bellezze dell'Italia mi ispirano sempre canzoni. Quelle del mio album “004”, le ho scritte tutte mentre viaggiavo per gli Appennini. Quindi, questo è un Paese che ormai da tempo conosciamo bene, l'abbiamo girato tutto in macchina, e non c'è città (tra cui Capri) dove non siamo stati almeno un paio di volte. Di posti meravigliosi, secondo me, ce ne sono soprattutto in Toscana e sulla riviera ligure, dove ormai conosciamo ogni città nei più piccoli dettagli: le particolarità della cucina di questo o quel ristorantino, le caratteristiche dei vini (io, ad esempio, preferisco i vini bianchi), e poi anche le feste e le attrattive locali...

Mi sembra di capire che non è un turista come gli altri.

Le dirò di più. A me, ad esempio, è piaciuta moltissimo Venezia fuori stagione, in inverno. Andarci in estate significa spostarsi continuamente insieme alla folla dei turisti. Invece quando i canali e i vicoli sono quasi deserti, la città si rivela in una luce completamente diversa.

E' proprio vero che Venezia assomiglia a San Pietroburgo?

No, Pietroburgo ricorda piuttosto Amsterdam o Stoccolma. Venezia ha tutto un altro colorito e i gondolieri, poi, ci aggiungono un fascino assolutamente unico. Soprattutto se si tiene conto che non ce ne sono poi tanti, e che il loro mestiere si tramanda solo per via ereditaria, di generazione in generazione. A parte questo, ci piace anche molto andare a sciare a Cortina d'Ampezzo: puoi rilassarti e prendere il sole sul fianco della montagna e poi infilarti gli sci e e farti una discesa col vento in faccia: qual è il russo che non ama la velocità?

Ha accennato ai ristorantini locali…

Gli italiani sono molto bravi a fare da mangiare. Più la città è piccola, più anima ci mettono i cuochi quando preparano da mangiare. In posti così ci sono meno turisti, e le vecchiette in cucina ti fanno dei piatti di pasta talmente buoni che è difficile staccarsene. Ad esempio gli scampi, dei gamberoni che vengono semplicemente scottati in acqua bollente e serviti. Oppure i ricci di mare, il carpaccio di polpo ai carciofi, la rucola coi pomodorini… La cucina è di sicuro uno dei motivi per cui amiamo tanto l'Italia. E' una cucina casalinga, e quindi non stanca mai. Dimagrire durante una vacanza in Italia è quasi impossibile.

Mangiare poco in Italia è un concetto che non esiste. Il pranzo spesso si prolunga per trasformarsi dolcemente in una cena a base di vino e canzoni a cuore aperto alla maniera georgiana. Io ad esempio adoro le penne, che si possono condire con qualsiasi cosa, ad esempio coi gamberetti. E la pizza, qui, è semplicemente da impazzire. O gli spaghetti alle vongole, che potrei mangiare all'infinito: è un piatto favoloso. E poi anche le insalatine, le erbe, il vino, i pomodori, il formaggio: non a caso la cucina italiana viene paragonata a quella georgiana.

Se la cucina ricorda quella georgiana, gli italiani però assomigliano soprattutto a noi russi-
Forse amano parlare ancora più di noi russi, che non siamo certo dei tipi stringati. Siamo di sicuro più vicini noi agli italiani rispetto, che so, gli svedesi o i norvegesi.

Cosa c'è di italiano che può essere paragonato a qualcosa di russo?

Abbiamo molte cose in comune dal punto di vista della cultura e della storia e gli italiani sono allegri e aperti come noi russi. Anche in Russia, come sugli Appennini, ci sono luoghi incredibilmente belli. Ad esempio l'Altai, o il lago Bajkal. Ma io non farei tanti confronti tra l'Italia e la Russia. Perché sono due Paesi assolutamente diversi, sia qui che là c'è un colorito unico e originale. Non ti metteresti di sicuro a ordinare una pizza in Siberia, invece dei pelmeni (ravioli ripieni di carne tipici della Siberia, ndr). E poi col freddo, prima dei pelmeni di sicuro ti spari qualcosa di forte e te lo mandi giù con un cetriolino marinato. Quindi, l'Italia mi piace proprio per il suo colorito e il suo temperamento unico e indescrivibile. Ed è per questo che continueremo a tornare ogni anno in questo meraviglioso Paese.

Il più famoso “stilyaga” russo

Valerij Sutkin, celebre artista della Federazione russa,è un cantante e compositore molto conosciuto. La sua carriera artistica inizia nei primi anni '70. Una volta sostituì per caso il cantante del complesso scolastico “Vozbuzhdennaja realnost” e, da allora, ha avuto inizio la sua carriera. Nel 1982 ha iniziato a esibirsi col gruppo dei “Telefon”. Nel 1985 ha fondato il gruppo dei “Fe-no-men”. Ha poi suonato con i “Zodchie” per poi passare ai “Bravo”, dove ha elaborato un suo tipo di sonorità in stile anni '50, interpretando canzoni della subcultura degli “stilyagi” (subcultura giovanile nell'Urss degli anni '50, ndr). Nel 1995 lascia i “Bravo” per fondare un gruppo suo, i “Sutkin e Co”. Le sue canzoni più di una volta si sono fregiate del titolo di “migliore canzone dell'anno” in Russia. E' sposato e ha una figlia.

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