Un italiano nella taiga

Federico Lossa nel bel mezzo della taiga

Federico Lossa nel bel mezzo della taiga

Pierfederico vive a Mosca ma è nato e cresciuto a Milano. Nel 2003 ha abbandonato una carriera promettente in Italia e ha scelto invece di trasferirsi in Russia. Perché la Russia e’ una societa’ ancora piena di energia e di speranza, dove si vive con autenticita’. E puo’ succedere anche che ad un incontro di affari, davanti ad una bottiglia di vodka, si venga riconosciuti per la propria “anima” o “energia”, cosa che se raccontata in Italia si viene presi per matti.

Pierfederico Lossa era avviato verso una brillante carriera in Italia; dopo aver conseguito due lauree, una negli Stati Uniti, e un'altra in Italia, era giovane dirigente nella divisione di Corporate Finance della società Arthur Andersen (poi Deloitte), e precedentemente era stato Assistente all’Amministratore Delegato della multinazionale farmaceutica italiana Zambon Group. Poi 7 anni fa ha deciso di rimettersi in gioco e cambiare vita in modo radicale, ed ha deciso di andare a vivere in Russia.

Come prima cosa però, ha voluto conoscere davvero questo paese esplorandone i luoghi più remoti. Così nel gennaio del 2004 insieme ad altri sei avventurieri ha attraversato la taiga Siberiana su degli sci, viaggiando per 140 km in 10 giorni. In uno di questi, ricorda Pierfederico, il gruppo si è perso nella taiga “e a notte inoltrata non avevamo ancora raggiunto la nostra meta successiva.” “Ho pregato Dio perche’ ci aiutasse, e ho pensato che se ne fossimo usciti vivi sarebbe stato il segno che la Russia sarebbe stato il mio futuro”. Dopo 4 ore di cammino nella buia foresta, illuminati solo dalle loro torce, il gruppo ha finalmente raggiunto un rifugio di caccia dove fortunatamente soggiornava gia’ un cacciatore e vi erano un fuoco accesso e del cibo caldo. , A distanza di quasi 7 anni, Pierfederico mostra ai suoi ospiti le fotografie dove e’ raffigurato con gli altri membri della “spedizione” e, in secondo piano, dei letti a castello con una scritta incisa con un coltello da precedenti viaggiatori:“Novokuznetsk. Siamo insieme”. Novokuznetsk è una città nella Federazione Russa distante quasi 6500 chilometri da Milano, città natale di Pierfederico.

Pierfederico vive a Mosca dal 2003. All'inizio ha avuto non poche difficoltà. Lo hanno aiutato gli amici russi e degli amici stranieri che gia’ vivevano in Russia. Il settore prescelto, lo sviluppo immobiliare, prometteva dei buoni profitti, ma l’inizio ha necessitato di grandi sforzi e capacita’ organizzative.

La Russia per Pierfederico è come l'Italia del dopoguerra, quella del boom economico che ricorda bene suo padre (immobiliarista di Milano), Paese aperto alla gioventù e dove e’ possibile realizzare i propri sogni. “Qui non esistono molti dei freni esistenti invece in Italia. – dice Pierfederico. – L'Italia è oggi un paese troppo conservativo, prigioniero dei propri vincoli e della propria storia e con una economia ormai statica,. “Di buono”, scherza Pierfederico “c’e’ che fino ai sessant’anni sei ancora considerato un giovane rampante e promettente” Qui è diverso. Qui la classe imprenditoriale e’ composta prevalentemente da ventenni e trentenni Certo, spesso manca l’esperienza, ma c’e’ spazio per sbagliare e mancano anche molti dei freni che invece ingessano la nostra economia italiana.

Oggi Pierfederico è Managing Director della società Origin Ltd. Si occupa di investimenti diretti nel settore immobiliare. Per essere più precisi, trova degli investitori all'estero, compra terreni nelle regioni di Mosca e Samara (circa 1000 km da Mosca), ne effettua la lottizzazione, costruisce cottage e li mette in vendita. In un progetto, un villaggio di cottage a 20 chilometri da Mosca, e’ riuscito a coinvolgere addirittura il famoso architetto Antonio Citterio.

E come sono gli imprenditori russi? “Alcuni imprenditori – spiega – qui non hanno nessun limite. A volte capita di subire delle minacce e assistere a scene degne di uno spettacolo teatrale. Ma ci sono anche altri tipi di imprenditori, molto più civili, che hanno buone maniere e grande sensibilita’ nel condurre i rapporti d'affari. Molti imprenditori russi – milionari e miliardari, – non solo si occupano dei propri affari, ma continuano ad investire anche nella propria istruzione, prendendo la seconda o terza laurea, facendo master e dottorati di ricerca. In Italia non ho mai visto questo fenomeno cosi’ diffuso. Quindi, lo stereotipo che il cosiddetto ‘nuovo russo’ sia persona ignorante con un mucchio di soldi non sempre corrisponde a verità”.

In Russia Pierfederico si e’ completamente immedesimato nella realta’ locale. Ha sposato una ragazza russa. Si è abituato al fatto che nessuno sorride per strada. Ha scoperto una passione per la “dacha”. Ha capito che bisogna creare rapporti personali con i soci d'affari e come comportarsi davanti ad una bottiglia di vodka . “C'è una cosa importante che va compresa, – sottolinea Pierfederico, – i Russi sono mistici, e qui la gente può valutarti in base alla tua energia, positiva o negativa. Se lo racconti a qualcuno in Italia, ti prendono per matto, perche’ certe cose non vengono considerate argomenti seri. “

Nonostante tutto l'Italia gli manca: “A Milano prendi la macchina e in mezzora sei già fuori città. Trovi un agriturismo, compri vino, formaggio, frutta, e puoi mangiare a poco prezzo. In Russia quasi non esiste quella che in Italia si chiama ‘trattoria’. Ci sono molti ottimi ristoranti qui ma e’ quasi impossibile trovare una cucina casereccia.”

E cosa ci dice del mercato immobiliare? “Prima della crisi lo sviluppo del mercato era incredibile, con forti aumenti ogni anno. Solo nel 2008 i prezzi delle abitazioni sono aumentati del 30%, e nel 2007 la crescita era stata del 15%. Conosco alcuni analisti che nel 2006 sostenevano che il mercato si sarebbe paralizzato da un momento all'altro, e invece e’ cresciuto ancora per 2 anni. La crisi ha portato un ritocco dei prezzi, ma se prima erano cresciuti del 30 e del 15 per cento per poi calare del 40% durante la crisi, possiamo parlare di semplice correzione dei prezzi.

Mentre il mercato immobiliare si sta riprendendo Pierfederico sviluppa anche progetti sociali. L'anno scorso ha organizzato la conferenza internazionale Distant Light. Ha invitato a Mosca imprenditori, politici, economisti, politologi, sociologi, specialisti in culturologia e critici d'arte, russi e stranieri e ha posto loro una domanda: che cos'altro, oltre a petrolio e gas, potrebbe offrire al mondo la Russia? Il prossimo ottobre, insieme alla fondazione di Svetlana Medvedeva, consorte dell'attuale presidente russo, Pierfederico organizzerà a Mosca un concerto dell’orchestra Accademia delle Opere: l'orchestra sinfonica si esibirà nella Cattedrale di Cristo Salvatore.

Non è necessario chiedergli quali progetti abbia per i suoi affari, me lo racconta da solo. Dice di vedere durante le sue passeggiate abituali per Mosca molti edifici che si potrebbero restaurare e molti luoghi dove si potrebbero costruirne degli altri. Ci sono ancora moltissime cose da fare. E questo solo a Mosca, per non parlare delle altre regioni.

Pierfederico dice che gli piacerebbe rimanere a vivere in Russia , ma solo ad una condizione. “Spero che la società russa mantenga la sua dinamicita’ e le classi sociali non si consolidino come in Europa.–L’ élite mercantile non deve rinchiudersi in se stessa, sarebbe sintomo di insicurezza nella capacita’ di mantenere il benessere raggiunto e ritengo ingesserebbe lo sviluppo economico.

Proprio alla vigilia dell’intervista è nato il figlio di Pierfederico. Lo hanno chiamato Claudio Aleksandr, in onore dei due nonni, italiano e russo. Il bambino vivrà a Mosca, studierà probabilmente in una scuola locale “l’educazione nelle scuole russe e’ ancora di buon livello”, e imparerà come minimo quattro lingue “io ne parlo 3 fluentemente: Inglese, Russo e Italiano; vorrei che mio figlio imparasse anche il Cinese, magari lo impareremo insieme!” spiega il padre, questo il suo sogno.

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