Il patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill.Foto di Kostantin Zavarzhin, RG
Nel cuore del secolo scorso, il Novecento, tale affermazione poteva
sembrare espressione dell’ingenuità di sognatori o di nostalgici del
passato. Da Mosca erano altri i soggetti che aspiravano a esercitare un
ruolo da protagonisti nella costruzione di una nuova civiltà che doveva
imporsi come modello universale. L’ortodossia russa era costretta a
un’esistenza rattrappita a causa della persecuzione e dell’oppressione
da parte del regime sovietico. Oggi si presenta con il volto di una
grande Chiesa, attraversata da correnti di dinamismo religioso e
culturale, radicata in Russia e in gran parte dei paesi ex sovietici, ma
anche proiettata in una dimensione di diffusione mondiale.
Il patriarca in un suo recente articolo ha osservato come l’uomo europeo
abbia rinunciato «ai tentativi di elaborare una qualche visione
generale del mondo» e si ritrovi in una condizione di «vuoto
spirituale». L’uomo europeo ha bisogno di colmare questo vuoto
spirituale, che è mancanza di idee, di senso, di prospettive. In un
tempo in cui scarseggiano le visioni, da Mosca Kirill guarda il mondo,
si interroga sulle sue sfide e ha il coraggio di elaborare una visione
per il futuro.
Il patriarca è un uomo profondamente radicato nella tradizione
ortodossa. Non indulge però a nostalgie passatiste né alla difesa di
arcaismi. Anzi conosce il mondo e la cultura contemporanei e sente
fortemente la sfida di elaborare una risposta cristiana fondata sulla
tradizione alle domande che la storia solleva per l’umanità del XXI
secolo. La capacità di coniugare armonicamente la modernizzazione con la
tradizione è l’aspirazione del disegno spirituale del patriarca.
È una battaglia culturale non priva di valenze di carattere geopolitico
che non sfuggono a Kirill. Egli solleva questioni fondamentali sul
futuro del cristianesimo, ma anche su quello della Russia e dell’Europa.
Ed è su questo piano della visione geoculturale e geospirituale
dell’Europa che la connessione tra Roma cattolica e Mosca ortodossa è
vitale per il futuro stesso dell’Europa. È una sfida cruciale anche per
il futuro del cristianesimo. In gioco è la sua capacità di contribuire
in modo sostanziale alla collocazione dell’Europa negli scenari del XXI
secolo con un messaggio forte da trasmettere al mondo.
Adriano Roccucci è docente di Storia contemporanea presso l’Università Roma Tre e studioso della Chiesa ortodossa russa
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