Al via in Russia la riforma giudiziaria tanto attesa

La Duma, il Parlamento russo, nelle scorse settimane, ha dato il via alla riforma giudiziaria attesa da anni. D’ora in poi i russi ricorreranno con meno frequenza alla Corte europea dei diritti dell’uomo, sconteranno le loro pene anche tra le mura domestiche e pagheranno una multa per i reati patrimoniali.

Una Promessa importante per gli investitori di capitali
Alexander Sadchikov
Izvestja

In un Paese dove l’esito di un’udienza sovente dipende da una telefonata, voler fare affari onestamente implica coraggio. Questo in gran parte perché la classe giuridica russa è una singolare “cosa a sé”: una corporazione fuori da ogni controllo. Nel dicembre del 2008 Dmitri Medvedev aveva sottolineato: «L’operato della corte, qualitativamente parlando, è un fattore chiave per lo sviluppo democratico della Russia». E il criterio di valutazione del sistema giudiziario è la fiducia che la gente vi ripone.


Giudici più indipendenti per un sistema più limpido
Vjacheslav Leonov
RBK daily

Gli esperti accolgono con entusiasmo le ultime iniziative legislative del Presidente Dmitri Medvedev. La scorsa settimana i deputati hanno adottato “in blocco” quattro leggi che, tra l’altro, semplificano le procedure di azione penale dei giudici. Sono misure che hanno lo scopo di rendere i giudici più indipendenti e il sistema più limpido. Un altro proposito del Presidente è quello di ridurre il flusso di appelli dei cittadini alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) di Strasburgo.


Multe invece della prigione un male per gli affari
Marina Sokolovskaja
Gazeta

Per i reati di tipo patrimoniale si propone una pena pecuniaria al posto del carcere. Le multe previste sono però tali da compromettere qualsiasi business. Gli esperti sono prudenti nel giudicare l’iniziativa del ministero della Giustizia. Gennadi Gudkov, vicepresidente del comitato della Duma per la sicurezza, ritiene che l’idea di applicare sanzioni pecuniarie al posto del carcere sia in sé positiva. «Ma il concetto di reato economico al momento è vago. E la lotta contro questi reati avviene in modo selettivo».


Gli arresti domiciliari una “favola” per l’ue
Anna Bessarabova
Mir Novostej

Da gennaio è in vigore un nuovo tipo di pena: gli arresti domiciliari. Questa limitazione della libertà è, a detta dei legali, più una favola giuridica per l’Unione Europea che una realtà. Tecnicamente e finanziariamente il Paese non è pronto. Nel 2006 l’Ue ha stanziato tre milioni di euro per l’acquisto di braccialetti elettronici per il controllo a distanza dei condannati. La Russia ha adottato la legge sugli arresti domiciliari solo quando è arrivato il momento di rendere conto all’Ue sull’esperimento multimilionario.


Tre regimi carcerari diversi normale, severo e speciale
Ivan Egorov
Rossiyskaya gazeta

I condannati recidivi e quelli alla prima condanna saranno incarcerati in penitenziari diversi. Lo scopo è evidente: salvaguardare chi è alla prima carcerazione dalla violenza e dall’influenza negativa dei criminali abituali. Dopo la riforma ci saranno prigioni a regime normale, severo e speciale: normale per criminali al primo reato e per i recidivi incarcerati per motivi poco gravi; quello severo per i recidivi colpevoli di crimini gravi; il regime speciale per criminali incorreggibili, ergastolani, capi mafiosi e terroristi.

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