Secondo le stime del Servizio federale della Dogana le forniture dalla Russia sarebbero aumentate di oltre il 19% rispetto all’anno scorso (Foto: REUTERS/Eduard Korniyenko)
Durante l’anno dell'agricoltura, che si è concluso il 30 giugno 2015, la Russia ha esportato un volume record di grano: 32 milioni di tonnellate. È quanto riferisce l'agenzia Tass fornendo un link ai dati del Servizio federale della Dogana, l'ente che monitora statale l'export e l'import di merci in Russia. “A causa della svalutazione del rublo il grano russo è diventato molto più concorrenziale sul mercato mondiale e la sua domanda ha avuto un’impennata” spiega Timur Nigmatullin, analista della holding Finam. In particolare, le forniture di grano in Giordania sarebbero aumentate del 90%, in Arabia Saudita del 78%, in Nigeria del 70%, e in Turchia del 34,5%, raggiungendo la quota di 5,86 milioni di tonnellate.
Esiti complessivi
Secondo le stime del Servizio federale della Dogana le forniture dalla Russia nell'anno del grano che si sta concludendo, sarebbero aumentate di oltre il 19% se confrontate con le quote dello scorso anno. Inoltre, l'incremento delle forniture riguarderebbe praticamente tutto il settore dei cereali. Durante questo periodo sono stati esportati dalla Russia il 17% in più di frumento (21,3 milioni di tonnellate), più del doppio di orzo (5,3 milioni di tonnellate), mentre l'export di mais si è ridotto del 27%, vale a dire di 2,9 milioni di tonnellate. In precedenza il record storico di esportazioni di grano russo sui mercati esteri era stato raggiunto nell'anno dell'agricoltura 2011-2012 con una quota di 28,4 milioni di tonnellate. Nel 2015 i produttori russi hanno dunque stabilito un record assoluto.
A detta di Aleksey Kozlov, analista di Ufs Ic, il volume record di export sarebbe una conseguenza della politica della sostituzione delle importazioni nel settore agricolo. “I trend più favorevoli nella sostituzione delle importazioni riguardano la produzione di carne, le colture di cereali, la produzione di ortaggi, frutta e frutti di bosco tipicamente russa” sostiene Kozlov. A livello complessivo il raccolto di cereali in Russia ha raggiunto nel 2015 un volume di 95-98 milioni di tonnellate, con una quota di 54-55 milioni di tonnellate di frumento.
Come ha spiegato all’agenzia Interfax il ministro dell’Agricoltura russo Aleksandr Tkachev, in futuro il destino dei raccolti dipenderà dal tempo atmosferico, ma in realtà il volume dei raccolti potrebbe già raggiungere attualmente i 100 milioni di tonnellate. Inoltre, secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura, la Cina sarebbe interessata a forniture di frumento da foraggio russo per un volume di 6 milioni di tonnellate. A detta del ministro, nel 2016 si dovrebbe cominciare a esportare in Cina anche il grano russo. Nel 2014 le autorità cinesi avevano già cominciato a valutare l’opportunità di abolire il divieto sulle importazioni di frumento russo nella Repubblica popolare, in vigore dal 1997.
Pronostici sul futuro
Nella seconda metà del 2014 in Russia si è assistito a una svalutazione del rublo in seguito alla quale il corso della divisa russa è crollato di due volte rispetto al dollaro e all’euro. L’esito è stato che nel territorio del paese il costo di produzione in dollari, espresso in dollari, si è drasticamente ridotto, il che ha provocato un incremento dell’export. Come ha spiegato il governo russo, l’incremento dell’export aveva provocato un forte aumento del prezzo del grano nel mercato interno col risultato che nel febbraio 2015 è stato introdotto un dazio sulla sua esportazione.
“L’aumento dei prezzi del grano deciso dai produttori nell’ultimo anno ha sopravanzato l’inflazione dei prezzi al consumo in Russia” afferma Timur Nigmatullin, analista di Finam. A suo avviso, in un anno il prezzo del frumento sarebbe aumentato in Russia del 35%. Per fare un confronto, secondo i dati dell’Ente federale di Statistica russo (Rosstat), in questo stesso periodo l’inflazione annua dei prezzi al consumo avrebbe raggiunto il 16,9%.
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